Lavoratori e lavoratrici di Federcasa verso lo stato di agitazione per rivendicare il rinnovo del contratto nazionale. Ad annunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl al termine dell’assemblea nazionale unitaria dei quadri e delegati delle Aziende e degli enti afferenti a Ccnl Federcasa (Federazione italiana per le case popolari e l’edilizia sociale) legata alla grave situazione in cui versa il rinnovo del contratto 2019 – 2021.
“Dopo due anni e mezzo – fanno sapere i sindacati -, a 6 mesi dalla scadenza del triennio, Federcasa non è ancora in grado di definire né la dimensione economica del rinnovo e né le parti normative essenziali rivendicate nella piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL, e preferisce rinviare di fatto all’autunno la prosecuzione della trattativa. Si tratta di un atteggiamento miope che nega dignità ai lavoratori e ruolo alle organizzazioni sindacali che li rappresentano”. Tutti gli interventi che si sono succeduti nel corso dell’assemblea, proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “hanno stigmatizzato questo atteggiamento, chiedendo alle organizzazioni sindacali, di procedere con la proclamazione dello stato di agitazione nazionale del personale, consapevoli che il ritardo, nella definizione del contratto, rischia di impedire, ancora una volta, di affrontare temi importanti per i lavoratori come lo smart working, il sistema di classificazione, le relazioni contrattuali decentrate, aspetti ritenuti ineludibili in seno al rinnovo”.
Lo stato di agitazione, spiegano ancora i sindacati, “verrà accompagnato dall’indizione di assemblee nei posti di lavoro e dall’individuazione di una giornata di presidio presso le strutture regionali competenti al fine di sensibilizzare la parte datoriale anche negli ambiti territoriali di riferimento”. Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl “è giunto il momento che Federcasa e i rappresentanti politici degli enti territoriali prendano coscienza che non sia ammissibile come, a fronte di importanti risorse che verranno destinate dal PNRR all’housing sociale e all’edilizia residenziale pubblica (circa 2,8 mld), si adotti di contro un atteggiamento dilatorio che impedisce il rinnovo del contratto nazionale. A tutto il personale che è chiamato a ricoprire un ruolo così importante in questa fase di rilancio del sistema paese, va garantito un rinnovo del Ccnl adeguato e che permetta di esplicare tutte la sua capacità di incidere in senso innovativo sui diritti e le opportunità dei lavoratori di questi aziende”, concludono.