Ieri il Ministro Brunetta, nel corso della prima illustrazione del monitoraggio sul lavoro precario nella pubblica amministrazione, ha di fatto “licenziato” 1872 lavoratori a tempo determinato della Croce Rossa Italiana, definendoli non stabilizzabili perché non in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge.
Nello specifico lo stesso Ministro ha evidenziato l’impossibilità di stabilizzazione di quei lavoratori perché, a suo dire, non in possesso della prevista anzianità di servizio nel rapporto con la CRI.
Innanzitutto non è vero quanto da lui sostenuto: quei lavoratori precari hanno tutti un rapporto di lavoro con la Croce Rossa Italiana e tutti hanno le anzianità previste dalle leggi vigenti.
Le ASL e le Regioni, dovrebbe sapere il Ministro, stipulano convenzioni con la Croce Rossa, ma i rapporti di lavoro per l’esercizio delle funzioni affidate sono nelle responsabilità dello stesso Ente.
Poi, spieghi il Ministro com’è possibile che dopo un solo giorno da quelle sue dichiarazioni, il Dipartimento della Funzione Pubblica, lo stesso che lui rappresenta, ha dichiarato, nel corso di un tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro, che “la richiesta di stabilizzazione del personale precario della Croce Rossa Italiana può e deve trovare risposta con quanto previsto dai commi 366 e 367 della legge 244/2007”.
Oggi non c’è bisogno che sia la Cgil a smentire il Ministro Brunetta.
Ci ha pensato lo stesso Ministero della Funzione Pubblica.
Roma, 1 Aprile 2009