Fallita l’ultima mediazione: niente CCNL per i lavoratori e le lavoratrici del comparto autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri
La riunione del 6 maggio scorso aveva lasciato intravvedere qualche timido spiraglio sulla possibilità di addivenire alla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL del comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri con una ipotesi di mediazione – che avevamo proposto e che ci era apparsa utile – e che aveva portato alla disponibilità dell’Aran di espungere dal testo il comma 6 dell’art. 74, al fine di rimettere alla contrattazione collettiva integrativa la possibilità di valutare il mantenimento o la riformulazione di quanto già determinato negli anni precedenti sull’utilizzo del Fondo Unico della Presidenza. Purtroppo, neanche questa mediazione ha consentito di raggiungere una “maggioranza utile” ai fini della sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL 2016 -2018.
La scelta delle OO.SS. non firmatarie, peraltro, suffragata dalla consultazione dei propri iscritti, produce comunque l’effetto della mancata applicazione del nuovo CCNL a tutti i dipendenti ed anche ai lavoratori non sindacalizzati. Questo, proprio mentre ha preso avvio la tornata contrattuale 2019 -2021 relativa agli altri comparti e aree di contrattazione del pubblico impiego. Dopo aver confermato la nostra disponibilità alla sottoscrizione di un testo, pur non disconoscendone gli aspetti critici che il negoziato non è riuscito a risolvere, abbiamo ricordato come nessuna ulteriore ipotesi di mediazione “esterna” al tavolo negoziale, come già verificato, potrà essere in grado di superare l’empasse venutosi a creare. Il Presidente dell’Aran, nelle conclusioni, ha confermato l’assenza di ogni ulteriore margine di mediazione ed intervento e, di fatto, la conclusione del negoziato. Il risultato della mancata firma è il danno evidente per i lavoratori e le lavoratrici, derivante dal mancato rinnovo contrattuale, risultato che mette a repentaglio la stessa tenuta del comparto.
Facciamo un ulteriore appello alla responsabilità di tutti (noi compresi), impegnandoci ad intraprendere qualunque iniziativa utile a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del Comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, affinché si possa loro offrire, dopo 11 lunghi anni, nelle condizioni date dal quadro legislativo vigente, un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro.
Roma 1 Giugno 2021
Fp Cgil Cisl Fp Uil PA