Roma, 23 aprile 2021
Incontro con il Ministro Giorgetti
Nella giornata del 19 aprile abbiamo incontrato il ministro Giorgetti, che ha dato seguito alle diverse richieste di incontro che gli avevamo inviato sulle principali e urgenti problematiche del Ministero.
In avvio abbiamo evidenziato la necessità di dare continuità al confronto sui diversi aspetti segnalati, che necessitano, per la loro risoluzione, del pieno coinvolgimento e dell’azione dei vertici politici del Ministero.
Abbiamo, quindi, proceduto a riassumere i punti salienti che bisogna quanto prima affrontare tramite il confronto continuo tra le parti, in conformità con quanto previsto dal “Patto per l’Innovazione del Lavoro Pubblico e la Coesione sociale” che il governo ha sottoscritto con CGIL, CISL e UIL.
Il primo e prioritario aspetto da affrontare è un forte rilancio della nostra Amministrazione con un rafforzamento del suo ruolo alla luce della fondamentale mission che dovrebbe contraddistinguerla: lo sviluppo economico e produttivo del Paese.
Bisogna che le politiche industriali, da troppo tempo abbandonate dal decisore pubblico, tornino centrali nell’azione del governo, in un’ottica di crescita, non solo nel breve, ma anche nel medio e lungo periodo.
Al riguardo è necessario che il ministro chiarisca, confrontandosi con i sindacati, quale sia il modello e la struttura organizzativa del ministero.
Chiarimento fondamentale oggi, almeno per due motivi:
– perché è in corso un ennesimo processo di ridimensionamento funzionale del MISE con il noto passaggio delle funzioni dell’energia al MITE – Min. della Transizione
Ecologica, nella visione strategica di questo Governo di unificare energia e sostenibilità.
– più generale, perché l’impiego delle ingenti risorse europee del Recovery Fund sono condizionate dalla effettiva innovazione (progettata, condivisa, eseguita e monitorata) della Pubblica Amministrazione, “motore” della ripresa economica.
Il Mise deve comunque essere più forte, moderno, innovato, ancora più qualificato nell’organico, nelle competenze e nella organizzazione. Con innesti validi di nuove risorse; con investimenti consistenti sulle competenze e conoscenze già presenti all’interno.
Ha senso chiedersi, ad esempio, come e dove sarà inquadrata l’annunciata costituzione di una task force sulle crisi di impresa e la struttura che concentrerà le professionalità per risolvere le questioni ad esse inerenti? Si valorizzeranno le competenze già presenti nel MISE?
Il modello ministeriale continuerà ad essere quello a coordinamento segretariale o si opterà per una struttura ad articolazione dipartimentale? Rispetto a tale scelta abbiamo ricordato che la presenza di un Segretariato Generale amalgama e raccorda meglio le diverse anime del ministero.
Ed ancora, nella considerazione dell’utilizzo delle forme di Lavoro Agile passate e future, nonché nell’ottica della gestione delle progettualità e delle correlate risorse legate al PNRR, è prevista una forte azione per il potenziamento della funzione legate alla protezione dei dati e della privacy e della funzione dell’Anticorruzione?
Inoltre, abbiamo nuovamente precisato che, qualunque sia il modello prescelto, sarà necessario operare scelte che valorizzino le elevate professionalità interne e rafforzino i presidi del Ministero nei diversi territori.
Condizione necessaria per rilanciare il Ministero è quindi dare subito corso ai diversi concorsi previsti e provvedere all’immissione rapida di numerosi nuovi lavoratori. Diversamente il Ministero, non solo non riuscirà a fronteggiare le nuove sfide, ma avrà serie difficoltà a garantire l’erogazione dei propri servizi, visto che diverse Direzioni sono drammaticamente sottodimensionate, in particolare nelle strutture territoriali.
E’ necessario garantire la trasmissione delle competenze dai colleghi pensionandi ai nuovi ingressi.
Alla carenza del personale, è stato affiancato il tema della mancanza di una cultura innovativa all’interno del Ministero, data la costituzione risalente ormai al febbraio 2019 dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, che ad oggi però non è mai stato riunito in una prima convocazione. Luogo dove tutte le iniziative progettuali di innovazione organizzativa, di conciliazione vita/lavoro, di benessere organizzativo potrebbero essere proposte, discusse, e avviate alla sperimentazione, in un tavolo ove l’Amministrazione e le parti sindacali potrebbero procedere nella direzione del miglioramento dell’Organizzazione e dell’Ambiente lavorativo del Ministero tutto.
E’ stata inoltre confermata l’importanza della formazione più generalista (amministrativa, di project management, sulle Soft Skills) per tutto il personale, a partire dagli inserimenti più recenti nei ruoli ministeriali, a quella più specialistica tipica delle singole Direzioni o Divisioni, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi specifici.
E’ stata quindi fortemente caldeggiata la richiesta di relazioni sindacali stabili, e continue nel tempo, anche di interlocuzione con la parte politica, onde sciogliere tutti quei nodi che restano aperti con l’Amministrazione, e che sempre più numerosi caratterizzeranno la gestione non solo ordinaria ma straordinaria di questo Ministero, dovuta all’importanza strategica che esso ha per la ripartenza del Paese.
Da ultimo abbiamo segnalato due vicende che richiedono una urgente risposta:
– da ormai 10 mesi attendono di essere firmate le nomine dei revisori delle camere di commercio e delle aziende speciali che sono stati sorteggiati a giugno e luglio dello scorso anno, in piena conformità con le procedure approvate da un decreto ministeriale per garantire trasparenza e competenza. Un ritardo che, oltre a creare un danno di immagine al Ministero, può determinare difficoltà anche agli enti camerali e alle aziende speciali coinvolte, che non può prorogarsi ulteriormente, visto l’approssimarsi della data del 30 aprile, entro la quale vanno approvati i bilanci consuntivi.
– abbiamo ricordato il dramma di sei colleghi che, pur avendo operato per anni con profitto e diligenza al Ministero, hanno avuto una improvvisa ed imprevista risoluzione del contratto, a seguito di interpretazioni giudiziarie, che si sono spesso contraddette l’una con l’altra. La richiesta, già effettuata tramite una lettera descrittiva della situazione al Capo di Gabinetto, è di trovare le necessarie soluzioni per tali colleghi, che consentano, in conformità con l’ordinamento vigente, di recuperare stabilmente la loro professionalità, peraltro a pieno vantaggio degli Uffici che si sono improvvisamente trovati sprovvisti di preziosi contributi. Alle ore 15.30 il Ministro, dopo avere assicurato di avere preso nota con attenzione delle problematiche segnalate, ha dovuto abbandonare la riunione a causa di un imprevisto e urgente impegno presso il Consiglio dei Ministri. Pur esprimendo un forte rammarico per non avere avuto la possibilità di un primo riscontro ai temi segnalati e pur comprendendo gli importanti impegni istituzionali, abbiamo ribadito l’esigenza di incontrarsi nuovamente, quanto prima, per un Confronto serrato su tutte le problematiche esposte anche in virtù del citato Patto per l’Innovazione del Lavoro Pubblico e la Coesione Sociale che, occorre ribadire, conferisce un ruolo chiave alle relazioni sindacali.
Ci auguriamo che non sia proprio il nostro Ministro a non tenerne conto. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
FP CGIL MISE CISL FP MISE UILPA
Roberto Copioli Carlo Filacchioni Stefano Fricano
Manuela Benevento Marcello De Vivo Federico Trastulli