Giustizia: Lettera unitaria su vertenza UNEP al Ministro della Giustizia

18 Marzo 2021

Prof.ssa Marta Cartabia
Ministra della Giustizia Via Arenula
Roma

Illustre Professoressa Marta Cartabia,

Le porgiamo il benvenuto nel nuovo prestigioso incarico che è chiamata a ricoprire, in un momento
di particolare difficoltà e delicatezza nella storia Paese, al quale è richiesto uno straordinario sforzo
progettuale, nell’ottica del Piano Next Generation EU.
La invitiamo, pertanto, a considerare le questioni che di seguito Le segnaliamo riguardo agli uffici
NEP, piuttosto che come un semplice cahier de doleance, come un nostro contributo a questo grande
sforzo collettivo, con l’auspicio che si possa finalmente dare soluzione, in un rinnovato clima di
riforme e di ripartenza, ai grandi problemi e ai ritardi strutturali di cui soffre la nostra Italia.
Per quanto riguarda l’UNEP, in realtà, il lavoro di progettazione del futuro sarebbe assai agevole:
basterebbe applicare riforme e innovazioni già progettate e mai attuate, che disegnano strumenti più
avanzati in ambito europeo relativi alla gestione dei servizi e all’erogazione degli stessi
Riportiamo di seguito i casi più emblematici delle inadempienze del Ministero della Giustizia e di
riforme dimenticate, vere cattedrali nel deserto in ambito normativo: una situazione a questo punto
non più tollerabile.

Processo Civile Telematico – PCT
Gli Uffici NEP (come i Giudici di Pace) non sono ancora parte del Processo Civile Telematico – PCT,
entrato a regime nel lontano 2014, ma – pertanto – ancora di fatto monco.
Ciò impedisce ad avvocati, professionisti, magistrati, cancellieri, pubbliche amministrazioni, cittadini
e imprese di interagire con l’UNEP, non consentendo di:
• consultare i registri e il fascicolo;
• depositare gli atti in formato elettronico;
• ricevere le comunicazioni e le notificazioni elettroniche;
• effettuare on-line il pagamento dei diritti dovuti.
Il PCT rappresenta una risorsa strategica e di avanguardia per la giustizia italiana, e per il
collegamento con i sistemi di altri Stati membri attraverso la piattaforma e-CODEX, con la quale gli
UNEP dovranno necessariamente interagire con l’entrata in vigore il prossimo 1° luglio 2022 del
Regolamento Europeo 2020/1784 sulla notificazione e comunicazione negli Stati membri degli atti
giudiziari ed extragiudiziali in materia civile o commerciale, processo nel quale l’UNEP gioca un
ruolo fondamentale.
L’infrastruttura evoluta GSU (per la Gestione dei Servizi UNEP), ovvero il software su cui si
appoggiano tutti i servizi, è ancora assente in circa 45 uffici che rappresentano un terzo degli UNEP. Essa dovrebbe trovare armonico inserimento nel PCT attraverso il cosiddetto “Progetto Tablet”
(GSU-WEB, di cui si parla dal 2016), con il quale l’utenza (uffici giudiziari e privati) dovrebbe
interloquire per via telematica con gli UNEP. È appena il caso di osservare che la tempestiva
applicazione di questi strumenti, consentendo l’interazione da remoto, avrebbe permesso di affrontare
in maniera assai più adeguata anche l’emergenza sanitaria in corso.

Ricerca con modalità telematiche dei beni del debitore (art. 492 bis c.p.c.)
Introdotta nel lontanissimo 2005 con la modifica dell’art. 492 e riformata nel 2014 con il nuovo art.
492 bis, attende da 16 anni una concreta applicazione. La ricerca telematica dei beni del debitore
rappresenta un potente strumento per dare efficacia all’azione esecutiva e di recupero del credito
condotta dall’ufficiale giudiziario, attività oggi espletata con modalità obsolete e strumenti non
adeguati al mondo del XXI secolo. La concreta applicazione dell’art. 492 bis ridurrebbe drasticamente
i tempi del recupero dei crediti, incrementando l’efficacia dell’azione esecutiva con enormi ricadute
sull’economia reale del nostro Paese: è evidente la minore attrattività per gli investimenti in un paese
in cui il recupero del credito risulta farraginoso e inefficiente. Anche su questo tema il Ministero della
Giustizia si è dimostrato distratto, reticente e anche sordo alle proteste dei lavoratori, giunte fino allo
sciopero.

Notifiche telematiche ex art. 149 bis
La notificazione ex art. 149 bis cpc (notifiche a mezzo PEC da parte dell’ufficiale giudiziario)
introdotta nel 2010, rappresenta un altro esempio di riforma epocale e all’avanguardia nel panorama
europeo. Si tratta di uno strumento all’avanguardia nel contesto Europeo, che fa bella mostra di sé
sul codice di procedura civile senza trovare una pratica applicazione da ben 11 anni.
Il Ministero della Giustizia è totalmente inadempiente nel predisporre un piano per la concreta
applicazione di questa importante previsione normativa, che ad oggi resta disapplicata nella totalità
degli UNEP.

Ricomposizione in area terza delle figure professionali dell’Ufficiale Giudiziario e del
Funzionario UNEP ex art. 21 quater L. 132/2015
Nell’ottica della rivisitazione della professionalità dell’ufficiale giudiziario imposta dalle innovazioni
tecnologiche (quali la notifica on line e la ricerca telematica dei beni da pignorare) e dalla
digitalizzazione dei processi, civile e penale, la legge 132/2015 aveva previsto l’unificazione, in area
terza, delle figure dell’ufficiale giudiziario e del funzionario UNEP attraverso la procedura del corsoconcorso siccome disciplinata dal CCNI 5.4.2000. Orbene, ad oltre tre anni dalla conclusione della
procedura, nonostante la sussistenza di tutti i presupposti richiesti dalla legge (il finanziamento
dell’inquadramento per tutti i lavoratori interessati, la sussistenza di posti disponibile nella figura del
Funzionario UNEP, la programmazione di assunzioni mediante concorso pubblico per tale figura
professionale) il Ministero non ha proceduto ad operare lo scorrimento integrale della graduatoria
degli idonei sebbene tale adempimento fosse stato garantito per il 30 giugno 2019 da un accordo che,
siglato dal Ministro in carica con le organizzazioni sindacali il 26 aprile 2017, successivamente è
stato recepito in un Decreto Ministeriale.

Conclusioni
Non Le sfuggirà che dagli esempi fatti appare evidente quanto siano inutili nuove riforme, quando
non si riesca o non si voglia applicare concretamente la normativa vigente. In merito alle criticità su
riportate ci aspettiamo un impegno da parte Sua nella loro risoluzione, ribadendo con forza l’esigenza
di un cambio di rotta nella gestione dei servizi UNEP. Abbiamo fiducia che Lei signora Ministra, possa cogliere l’opportunità irripetibile di riformare profondamente la giustizia civile quale motore
di sviluppo economico e di coesione sociale: in questo avrebbe da parte nostra pieno sostegno e
convinta collaborazione. Le rimettiamo assieme alla presente anche un progetto organico di revisione
della professionalità dell’ufficiale giudiziario redatto dalle scriventi organizzazioni sindacali.
Rinnovandole gli auguri di buon lavoro le porgiamo i nostri migliori saluti.

Roma, 17 marzo 2021

FP CGIL                         CISL FP                       UIL PA
Russo                                 Marra                        Amoroso

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