CCNI 2020/2021 e Accordo stralcio CCNI 2020
L’avvio del confronto negoziale tra le parti sulla bozza di CCNI 2020, confronto iniziato a fine anno e risoltosi, ad oggi, in unico incontro lo scorso 4 dicembre con la consegna da parte dell’Amministrazione di un documento che lasciava in bianco la parte relativa alla disciplina del TEP e del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP), pone il problema di dare concreta attuazione ad una serie di istituti contemplati nel CCNI 2019 (es. erogazione TEP a 12 mesi, avvio delle progressioni orizzontali come da dichiarazioni congiunte), ma esigibili solo a seguito della sottoscrizione definitiva del CCNI 2020.
In tale contesto si potrebbe valutare l’opportunità di avviare una discussione per una contrattazione collettiva integrativa per il biennio 2020/2021, esperienza non nuova nella storia della contrattazione integrativa Inps (es. CCNI 1998/2001 sottoscritto il 22/7/1999, CCNI 2002/2005 sottoscritto il 30/11/2005 e da ultimo il CCNI 2016/2018 parte giuridica e 2018 parte economica sottoscritto il 22/10/2019), che consentirebbe da un lato di applicare il nuovo SMVP, rivisitato alla luce della discussione sviluppatasi in questi mesi, a decorrere dal 1° gennaio 2021 e dall’altro di “mettere in sicurezza” il 2021, anticipando i tempi di un negoziato che, altrimenti, per effetto della discussione sul CCNI 2020, sarebbe avviato a fine anno con ripercussioni negative anche sul clima lavorativo all’interno dell’Istituto. A tali valutazioni sull’anticipazione dei tempi della contrattazione collettiva integrativa si aggiunge un’ulteriore considerazione: la possibilità di ovviare all’asimmetria tra l’arco temporale di riferimento del CCNI e l’anno solare di sottoscrizione dello stesso contratto (negli ultimi vent’anni di contrattazione integrativa solo cinque contratti collettivi hanno fatto registrare una firma definitiva degli accordi nel periodo di riferimento degli stessi contratti), un disallineamento fonte di non pochi problemi sul versante applicativo di istituti normo-economici introdotti nel tempo attraverso la normale attività negoziale in ambito INPS.
Nel quadro di una contrattazione integrativa che andrebbe ad “abbracciare” il biennio 2020/2021, le scriventi organizzazioni sindacali propongono all’Amministrazione di definire un accordo a stralcio sul 2020, un accordo che anticipi alcuni dei contenuti del futuro CCNI 2020/2021 senza dover affrontare nell’immediato, ciò avverrebbe come da dettato normativo con la firma dell’ipotesi di contratto integrativo 2020/2021, il lungo iter della certificazione ministeriale.
L’accordo a stralcio riguarderebbe:
• l’esigibilità del trattamento economico di professionalità per i colleghi che, pur avendo maturato ampiamente i 12 mesi di servizio all’interno dell’Istituto non accedono alla sua erogazione (senza introdurre alcuna innovazione, in quanto il diritto è sancito dal CCNI 2019);
• l’avvio delle progressioni orizzontali, ossia nell’ambito delle aree, individuando all’interno del fondo specifiche risorse a ciò destinate.
Roma, 08 marzo 2021
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola