Mibact: Comunicato su avvio confronto sul tavolo tecnico

26 Gennaio 2021

Nuovi organici, fabbisogni, piano assunzioni: l’isola che non c’è

Non è passato certo inosservato l’accorato appello che i funzionari hanno rivolto al Ministro Franceschini per denunciare l’ormai insostenibile situazione degli organici di riferimento. Un appello che ricalca in sostanza le preoccupazioni che da tempo stiamo denunciando tutti, ma che riflette una condizione concreta di lavoro di estrema difficoltà, per la quale ancora non si vedono concrete risposte se non le misure tappabuchi che D.L. Agosto prima e Stabilità dopo hanno previsto per il Ministero. Misure che accentuano e istituzionalizzano la marginalizzazione del personale interno tramite un utilizzo ormai pervasivo delle esternalizzazioni, che in questo caso si presentano nella forma dei 1000 collaboratori professionali in sostituzione dei funzionari tecnici o nell’estensione delle possibilità di reclutamento da parte di Ales a tutte le professionalità previste nei ruoli interni. Un appello civile e appropriato, una richiesta di un piano straordinario, che non possiamo che condividere, che riconosca gli apporti professionali di tantissime collaborazioni esterne e combatta il precariato, non lo riproduca in nuove e sempre più invadenti sembianze.

La combinazione dei due fattori, piano dei fabbisogni ad oggi approvato e nuovo DM sugli organici, non ha prodotto novità significative. Gli organici si sono limitati a qualche aggiustamento e alla costruzione degli organici degli Istituti di nuova costituzione, operando in gran parte dei casi una suddivisione meramente numerica del preesistente. Il piano dei fabbisogni 2019/21 non ha fatto altro che confermare il numero delle assunzioni programmate entro il 2021, la cui insufficienza è evidente ma che riflette una forte difficoltà di programmazione di processi assunzionali la cui centralizzazione in Funzione Pubblica è fonte di ritardi che si assommano a quelli derivanti dal fattore incidentale dato dalla pandemia e dal lockdown. E i ritardi che accompagnano processi già autorizzati ed alcuni avviati ne sono il segnale più evidente. Per tale motivo abbiamo più volte ribadito all’amministrazione che nuovo piano dei fabbisogni e revisione e incremento, ordinario e straordinario, del piano assunzioni sono fattori i cui contenuti e tempistica di attuazione saranno determinanti per un cambio di passo che oggi più che mai appare necessario e che chiama in causa precise responsabilità politiche. Per quanto riguarda i processi in atto siamo stati informati che sono ripresi i contatti con Formez per la definizione di criteri e tempistiche per l’effettuazione delle prove scritte del concorso AFAV e che è stata costituita la Commissione esaminatrice che dovrà procedere alla selezione degli operatori sulla base delle graduatorie licenziate dai Centri per l’Impiego. Il resto è attualmente fermo, in attesa dei dispositivi attuativi che deve produrre Funzione Pubblica.

In tale contesto si calano le stesse prospettive del personale interno, per quel che riguarda i temi che abbiamo posto nell’incontro inaugurale del tavolo tecnico: passaggi orizzontali, passaggi tra le aree e revisione dei profili professionali. Un confronto tecnico che è propedeutico alla nuova ridefinizione degli organici prevista per giugno di quest’anno ed i cui esiti dovranno accompagnare gli sviluppi del piano occupazionale sia per quel che riguarda i percorsi interni di carriera che ai fini di una più corretta ridefinizione dei fabbisogni professionali. La tempistica di avvio del confronto è prevista subito dopo la definizione dei capitoli che riguardano mobilità volontaria e distaccati, il cui confronto specifico in sede tecnica si avvierà a partire dalla prossima settimana, con la finalità di giungere ad un accordo che regoli questa materia sulla scorta delle esperienze precedenti.

Infine la questione della contrattazione economica sul Fondo 2021 e le rilevanti economie maturate nel periodo di lockdown, l’accordo stralcio sulle tariffe delle turnazioni, i progetti nazionali, sono i temi che ci terranno impegnati in questi primi mesi dell’anno e non saranno temi di poco conto, considerato il periodo ancora duro da affrontare prima dell’auspicato ritorno alla normalità e la necessità di adeguare le risposte della contrattazione integrativa alle condizioni dettate dalla pandemia e, in prospettiva, dall’irruzione programmata del lavoro agile ordinario e non più emergenziale. Senza dimenticare gli obiettivi da definire per l’anno, in particolare l’avvio di una nuova fase di progressioni economiche, che per quanto ci riguarda rimane un obiettivo da perseguire.

Su tutto quanto sopra sarete tempestivamente informati.

FP CGIL Nazionale Mibact
Claudio Meloni

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