Roma, 30/11/2020
All’Ammiraglio Giovanni Pettorino
Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto
cgcp@pec.mit.gov.it
Al Direttore Generale del Personale
Dott. Marco Guardabassi
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
‘dg.personale@pec.mit.gov.it’
E p.c.
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
On. Paola De Micheli
segreteria.ministro@mit.gov.it
Al Capo di Gabinetto
Dott. Albero Stancanelli
segr.capogabinetto@mit.gov.it
Il comportamento assunto dal comandante delle Corpo delle Capitanerie ci lascia senza parole. Sono trascorsi ormai 27 giorni dalla pubblicazione del DPCM, un tempo infinito in una fase come questa, caratterizzata all’evolversi della pandemia. Vogliamo che le norme della Repubblica Italiana si applichino anche alle Capitanerie di Porto. Vogliamo conoscere le attività smartabili e quelle indifferibili del personale civile. Letteralmente, di porti franchi, in questo momento non se ne sente l’esigenza.
Da una parte si continua a non applicare il CCNL a questo personale – basti pensare all’informazione ex art.4 CCNL che deve essere resa alle organizzazioni sindacali sulle questioni che riguardano in particolare la sicurezza dei lavoratori – dall’altra si ignora tranquillamente quanto riportato nel DPCM del 3.11.2020, il quale dispone che le Pubbliche Amministrazioni individuino le attività indifferibili per le aree geografiche colpite da massima gravità e un livello di rischio alto (art.3 comma 4 lettera i).
Ricordiamo che alcune regioni sono diventate zone rosse dal 5 novembre e che attualmente sono tre le regioni caratterizzate da grave rischio epidemiologico (Toscana, Campania e Abruzzo) in cui sono presenti le Capitanerie di Porto, con lavoratori che hanno il diritto di conoscere quali sono le attività indifferibili individuate. E invece nulla di tutto ciò accade. Nonostante le nostre ripetute richieste, nessuna disposizione viene emanata.
Tutto ciò non è tollerabile. Chiediamo al Direttore del personale di farsi parte diligente nel chiedere il rispetto del DPCM. Chiediamo al Ministro di vigilare per l’attuazione dello stesso. Non ci stancheremo mai di ribadire che i civili delle Capitanerie di Porto sono lavoratori del MIT e hanno gli stessi diritti e le stesse tutele di tutto il restante personale. Sappia chi di dovere che comportamenti omissivi non sono più tollerabili e valuteremo di intraprendere ogni iniziativa sindacale utile per ristabilire il principio di legalità in questi posti di lavoro.
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFINTESA CONFSAL UNSA FLP USB
Camardella De Vivo Lichinchi Crocchiolo Cipolla Caiazza Piangatelli
Sabbatella Casamassima Carino Lobrisco Campopiano Conti