Occupazione straordinaria nei Beni Culturali: una risposta concreta al falso volontariato
Resoconto dell’audizione con la Commissione Istruzione del Senato su volontariato e professioni nei beni culturali.
Un piano di occupazione straordinaria negli Enti pubblici e una adeguata revisione del fabbisogno professionale interno al Mibact può essere una risposta efficace all’utilizzo scorretto del volontariato.
È quanto abbiamo dichiarato ieri nel corso dell’audizione presso la Commissione Istruzione del Senato sul tema del volontariato e delle professioni nei beni culturali che abbiamo tenuto insieme a CISL e UIL.
Nessuno ha inteso mettere in discussione il valore sociale del volontariato anche in un settore come quello che riguarda i beni e le attività culturali, ma abbiamo rilevato come il problema che registra l’invasività sempre maggiore del volontariato in sostituzione e non solo a supporto del personale di ruolo è soprattutto conseguente alle deficienze strutturali negli organici del Ministero e più in generale negli Enti pubblici che concorrono alla tutela ed alla promozione del patrimonio culturale.
Per questo abbiamo rivendicato con forza la necessaria adozione di misure che mirino alla copertura integrale delle previsioni organiche nel medio periodo, ovvero nella prossima programmazione triennale 2021/2023 del piano assunzionale, fornendo cifre e numeri sia sull’attuale situazione di grave carenza degli organici che su quella, ancora più drammatica, che riguarda il dato tendenziale previsto alla fine del prossimo anno. Ed abbiamo chiesto l’utilizzo, a partire dalla prossima legge di bilancio, di risorse straordinarie finalizzate a tale scopo.
Accanto a questo abbiamo posto con forza la necessità che si adotti il piano di revisione dei fabbisogni professionali previsto dalla legge Madia e rimasto sulla carta. Un piano che riconosca la specialità di tutte le professioni e attività che riguardano il mondo dei beni culturali, intrecciandosi con le questioni professionali poste alla Commissione dalle Associazioni tecnico/professionali e culturali di settore, che riqualifichi il lavoro adeguandolo ai processi di innovazione organizzativa e tecnologica e riconosca l’apporto ai cicli interni delle nuove professioni che si stanno determinando a seguito dei processi formativi e delle concrete esigenze dell’organizzazione del lavoro. Anche utilizzando lo strumento della revisione nella distribuzione all’interno delle aree funzionali delle previsioni dei fabbisogni teorici e della rivisitazione dei contenuti professionali dei profili presenti nell’organizzazione ministeriale.
Queste considerazioni che abbiamo suggerito in termini propositivi alla Commissione, autrice di un pregevole lavoro di approfondimento su un tema così delicato e complesso, certamente avrebbero il merito di limitare in modo corposo il ricorso a forme spurie di lavoro nascosto ma non di escluderlo. Per tale motivo, a fronte del quesito posto dalla Commissione circa la necessità di un intervento normativo specifico sul volontariato nei beni culturali, abbiamo risposto che a nostro avviso questo sarebbe auspicabile per definirne competenze e ambiti specifici di possibile intervento ed anche tramite la previsione di un sistema sanzionatorio verso le distorsioni nell’utilizzo del volontariato che riguardi sia le responsabilità datoriali pubbliche che quelle private. Il tutto nell’ambito di meccanismi certi che devono regolare il mercato del lavoro, sottraendole alle logiche del massimo ribasso e dello sfruttamento che purtroppo, e come è stato rilevato non solo da noi sindacati, concorrono alla profonda mortificazione del lavoro in un settore fondamentale per il nostro Paese.
Vedremo presto se e come tali considerazioni e proposte saranno state prese in concretamente in considerazione nel prosieguo dei lavori della Commissione e nelle iniziative legislative conseguenti, ma registriamo come dato positivo un interesse reale del Parlamento a indagare e valutare le cause di un fenomeno che intacca la dignità del lavoro e svuota i principi stessi che devono animare il volontariato sociale.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT