INPS: Unitario – Sparare nel mucchio e gli emuli di Tafazzi

16 Ottobre 2020

SPARARE NEL MUCCHIO E GLI EMULI DI TAFAZZI

Sparare nel mucchio è diventato lo sport preferito in Italia soprattutto quando si tratta di pubblico impiego ed in questa pratica esistono, purtroppo, dei maestri, talvolta impensabili, che raggiungono vette di sadismo sconosciute e che in queste settimane imperversano sui mezzi di informazione.
Che ciò avvenga all’esterno dell’INPS ormai non ci sorprende, visto il basso livello dei dibattiti pubblici, ma che possa accadere all’interno del nostro Istituto ci sorprende, se corrisponde al vero la notizia, veicolata da altre organizzazioni sindacali, circa la definizione di “liste di proscrizione” comprendenti colleghi che nei mesi di smart working emergenziale, si parla di meno dell’1% del totale del personale, non si sarebbero mai connessi agli applicativi informatici dell’INPS!
Lungi da noi la difesa di chi avrebbe omesso di adempiere ai propri doveri d’ufficio, ma altrettanto forte è il rifiuto di operare generalizzazioni che non giovano a nessuno, o, meglio, giovano a chi ha interesse a sollevare polveroni finalizzati a destabilizzare l’Istituto: se ci sono responsabilità individuali, non serve fare annunci in riunioni della tecnostruttura che qualche “Tafazzi” si affretta subito a veicolare all’esterno, danneggiando in questo modo la stessa Amministrazione ed il personale INPS nel suo complesso, quello stesso personale che ha consentito di incrementare l’indice di produttività del 15% nel periodo gennaio-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019! Nel campo delle responsabilità individuali, soggette sempre a rigorosa verifica, lo ricordiamo a qualche smemorato, la regola aurea è l’azione non l’annuncio!
Con l’occasione rinnoviamo la richiesta di procedere alle assegnazioni temporanee del personale ai sensi della Legge n.104/1992 e dell’art. 42 bis del D.lgs. n.151/2001 visto che, contrariamente a quanto preannunciato anche nel corso dell’ultima riunione, arrivano dal territorio riscontri negativi da parte dei colleghi, riscontri generati dalla scarsa sensibilità manifestata in questo campo dalla dirigenza territoriale coinvolta.
Infine, aspettiamo a breve un nuovo incontro sullo smart-working che, alla luce del quadro sanitario in evoluzione, diventa sempre più necessario ampliare come strumento di tutela della salute pubblica.
Roma, 15 ottobre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

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