MIT: Unitario – Richiesta incontro

12 Ottobre 2020

Roma 12 ottobre 2020

Alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti

Onorevole Dott.ssa Paola De Micheli

segreteria.ministro@mit.gov.it

Al Capo di Gabinetto

Dott. Alberto Stancanelli

segr.capogabinetto@mit.gov.it

e p. c. Al Direttore Generale del Personale e degli Affari generali

Avv. Marco Guardabassi

segr.capopersonale@mit.gov.it

e p. c. Al Capo Dipartimento per i Trasporti, la navigazione,

gli affari generali ed il personale

Dott.ssa Speranzina De Matteo

dtt.segr@mit.gov.it

e p. c. Al Capo Dipartimento per le Infrastrutture, i sistemi

informativi e statistici

Ing. Pietro Baratono

segr.dipinfra@mit.gov.it

e p. c. Al Comandante Generale delle Capitanerie di Porto

Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino

cgcp@pec.mit.gov.it

e p.c. Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Ing. Massimo Sessa

segr_particolare.csp@mit.gov.it  

Oggetto : Richiesta di incontro

Martedi scorso è pervenuta la convocazione dell’Amministrazione che fissava, per il giorno 8 ottobre, un incontro sulla circolare emessa in data 5 ottobre, riguardante “precisazioni in materia di lavoro agile”. Gli esiti dell’incontro sono stati francamente deludenti: si insiste nel voler proseguire sulla strada delle decisioni unilaterali che ci vengono, di fatto, solo comunicate. Di fronte a tale atteggiamento, non possiamo che ribadire la nostra convinzione che si tratti un modo di procedere non direzionato verso corrette relazioni sindacali.

Numerose volte abbiamo fatto presente che le materie trattate non possono essere oggetto solo di elaborazione dell’Amministrazione che, nel caso di specie, si sono anche rivelate prive di fondamento giuridico: l’errata interpretazione delle norme da noi, purtroppo inutilmente, immediatamente rilevata, ha portato alla circolare del 6 agosto; solo adesso, si scopre, a seguito di parere della Funzione Pubblica, che quella circolare era sbagliata.

Peccato che il danno, intanto, sia stato creato: a semplice titolo di esempio si segnalano casi in cui, ancora oggi, si afferma che si sono emanati ordini di servizio che diventa difficile revocare (sic!) ed altri nei quali, posto che non ci sono più le disposizioni emanate, che facevano riferimento a graduatorie con il limite del personale ammesso al lavoro agile nella misura del 50%, si resta in attesa di conoscere in che modo procedere: con la conseguenza che abbiamo lavoratori che, in tutta evidenza, vengono trattati in modo disomogeneo a seconda delle situazioni.

Ricordiamo con orgoglio come il Mit sia stata la prima amministrazione ad adottare un protocollo di sicurezza; ebbene, per una singolare legge del contrappasso, corriamo il rischio di essere l’unica che non avrà protocollo condiviso relativo a quello del cd “Rientro in sicurezza”, nonostante ciò sia previsto dall’omonimo protocollo firmato da tutte le OO.SS. e dal Ministro Dadone in data 24 luglio.

Sinceramente, non riusciamo a comprendere come mai l’amministrazione che , nella fase più acuta e difficile della pandemia, si è preoccupata di redigere con sollecitudine con le OO.SS. un atto per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e che aveva anche il pregio di riorganizzare il lavoro alla luce delle disposizioni imposte dalle norme ( il cd smart working emergenziale), oggi, invece, adotti questo atteggiamento di chiusura rifiutandosi, non di raggiungere un accordo, ma neanche di provare ad arrivarci, in un periodo che, purtroppo, vede la pandemia riconquistare terreno. Chiusura che abbiamo fortemente avvertito quando, nei giorni precedenti alla riunione di oggi, non ci è stata fornita, anche laddove richiesta, copia del citato parere della Funzione Pubblica.

In via del tutto incidentale, si segnala come questa sia la prima volta in cui si viene convocati a ragionare di qualcosa che è nella sola disponibilità dell’amministrazione: troviamo paradossale, per essere eufemistici, questo modo di intendere le relazioni sindacali che, invece, debbono essere “improntate al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti” (art. 3, c. 1 CCNL Funzioni Centrali), per tacere dell’obbligo di informazione ex art. 4, c. 2 del citato CCNL che consiste “nella trasmissione di dati ed elementi conoscitivi, da parte dell’amministrazione, ai soggetti sindacali, al fine di consentire loro di prendere conoscenza della questione trattata ed esaminarla”; e ancora, sempre ai sensi del citato CCNL, che all’articolo 4, c. 4, stabilisce come siano “oggetto di informazione tutte le materie per le quali i successivi articoli 5 e 7 prevedano il confronto o la contrattazione integrativa, costituendone presupposto per la loro attivazione”.

L’adozione dello smart working, voluta dal legislatore ex articolo 263 L. 77/2020, implica obbligatoriamente un cambiamento organizzativo a cui le pubbliche amministrazioni non possono sottrarsi: e, infatti, il citato Protocollo del 24 luglio 2020 prevede che ad esso “le singole Amministrazioni dovranno adeguarsi, ferme restando le specifiche disposizioni adottate nel rispetto della propria autonomia, anche attraverso l’adozione di protocolli di sicurezza specifici” e ancora “ che, nelle more di una definizione contrattuale specifica del rapporto di lavoro agile, le amministrazioni attivano il confronto con i soggetti sindacali ai sensi della disciplina contrattuale vigente, al fine di contemperare l’esigenza del pieno riavvio delle attività amministrative, produttive e commerciali e dell’erogazione dei servizi all’utenza, con la necessita di fronteggiare le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica e all’evolversi del suo contesto, anche prevedendo la coerente applicazione degli istituti del rapporto di lavoro previsti dai CCNL vigenti alle attività di lavoro in forma agile”. Non è un caso che quasi tutte le amministrazioni centrali stiano condividendo protocolli di rientro: gli ultimi, in ordine cronologico, al Ministero dell’Interno, al Ministero della Difesa, al Consiglio di Stato, all’Avvocatura di Stato, alla Corte dei Conti.

Da noi, a tutt’oggi, non riusciamo neanche ad avere contezza di quelle che sono le cd. attività smartabili, nonostante si sia convenuto, con le scriventi OO.SS., in una riunione del 17 settembre, sulla necessità di individuarle da parte dei rispettivi Capi Dipartimento e nonostante sia stata emanata una circolare in tal senso, l’ormai lontanissimo 18 settembre .

Siamo all’immobilismo più totale nel quale si evidenzia solo un atteggiamento che vorrebbe sembrare di disponibilità ma che, nei fatti, sta continuando a produrre solo atti unilaterali che non hanno neanche il pregio di dare disposizioni univoche ed uniformi ai dirigenti che, quelle disposizioni, sono chiamati ad attuare.

Per quanto ci riguarda, intendiamo porre in essere ogni iniziativa volta a tutelare il “rientro in sicurezza” dei lavoratori; il nostro obiettivo sarà quello di arrivare alla condivisione di un protocollo che abbia il pregio di dare, da una parte la sicurezza che ciascun lavoratore deve avere nel momento in cui si reca sul proprio posto di lavoro, dall’altra dare certezze circa le modalità di svolgimento dello smart working, con tutto quello che ne deriva dal punto di vista della regolamentazione dello stesso.

Quello che non possiamo permetterci è la deriva di una amministrazione che pensa che il contratto nazionale di lavoro sia solo un esercizio di stile più o meno riuscito.

Per quanto detto, le scriventi OO.SS. chiedono un incontro urgente all’Onorevole Ministro al fine di rappresentare la situazione descritta.

           FP CGIL               CISL FP            UIL PA      CONFINTESA      CONFSALUNSA     FLP      USB
Camardella                  De Vivo           Lichinchi           Crocchiolo           Cipolla           Caiazza Piangatelli
Sabbatella                      Casamassima    Carino             Lobrisco                               Campopiano    De Mellis

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto