Approvata la verifica del Piano valorizzazione 2019 – luci e ombre sui pagamenti ai lavoratori
Abbiamo avuto ieri l’incontro sul piano valorizzazione 2019 dove ci sono stati illustrati l’andamento
del Piano che sembra aver raggiunto una migliore performance dal punto di vista del suo rendimento
economico. Come si ricorderà noi non approvammo quel Piano perché ritenevamo che la somma dei 5 milioni di euro non fossero sufficienti in considerazione dell’aumento della tariffe perché ritenevamo che non fossero sufficienti a seguito dell’aumento delle tariffe per le prestazioni rese. Pur essendo stati smentiti dall’esito della ricognizione, che ha previsto una copertura di circa il 90% dello stanziamento, non significa che siamo soddisfatti di come viene trattata questa materia.
In tal senso l’attuale modalità, al di là della sua scarsa tempestività, non prevede la possibilità di utilizzare in pieno il budget in quanto non è possibile, in base alla norma, recuperare le economie
nell’anno successivo e questo comporta che ogni anno si produca una economia (quest’anno 700mila
euro). Quindi a nostro avviso o si porta la somma a 6 milioni in modo da garantire una programmazione più adeguata oppure si deve modificare la norma per consentire il riutilizzo delle economie nell’anno successivo. Ancora non siamo in grado di quantificare la tempistica dei pagamenti perché in attesa del decreto di assegnazione delle risorse da parte del MEF, e questo sarà uno dei tanti argomenti da affrontare oggi con la parte politica. C’è poi la partita dei progetti ulteriori autofinanziati dai Musei autonomi che doveva partire da quest’anno e di cui non abbiamo traccia, e non solo per colpa del Covid, ma in gran parte delle resistenze ad affrontare l’argomento da parte dei suddetti manager che in realtà non hanno ben compreso come si applica questa norma ed i benefici che ne possono derivare senza danni ai bilanci di pertinenza.
Il 2020 infine prevede che il piano produca una quantità molto grande di economie, per gli evidenti motivi di emergenza, che però non potranno essere recuperati, determinando un ulteriore danno ai lavoratori alle prese con i ritardi nei pagamenti dovuti ed anche alle sottrazioni di risorse derivanti dal periodo di lockdown.
Pagamenti. Quando e cosa
Sui pagamenti abbiamo buone e cattive notizie:
si è finalmente concluso l’iter di assegnazione e registrazione delle risorse per l’incremento dell’indennità di amministrazione e adesso siamo nella fase finale che prelude i pagamenti ai lavoratori degli arretrati dal 1 gennaio di quest’anno e l’incremento mensile a regime. Pagamento che ci è stato annunciato entro fine anno.
È stato emanato il decreto di riparto delle somme da conto terzi maggio ottobre 2019 e adesso gli Uffici interessati possono procedere ad attivare immediatamente le procedure di pagamento ai lavoratori.
La cattiva notizia è che l’Amministrazione ci ha comunicato che non sarà in grado di pagare i progetti azionali nel periodo di chiusura dei luoghi della cultura. In quanto finalizzati esplicitamente alle aperture a 11 ore. Possiamo dire, a costo di essere antipatici: lo avevamo previsto, purtroppo inascoltati, e per tale motivo avevamo proposto un accordo transitorio che ne modificasse i parametri rendendoli esigibili. Così non è stato e oggi ci troviamo nell’impossibilità di pagare queste quote ai lavoratori. Non sono risorse perse, perché è sempre possibile il loro riutilizzo nell’accordo sul Fondo 2021, ma un danno ed un ulteriore ritardo in una fase di compressione dei salari già determinata dal calo delle turnazioni. Anche questo sarà tema dell’incontro di oggi.
Fuori ordine del giorno abbiamo sollecitato l’avvio immediato del confronto per un accordo di regolamentazione del lavoro agile in fase di emergenza Covid. Troppe sono le incongruenze che stiamo registrando: ognuno si regola come meglio crede ed a rimetterci sono i lavoratori, in particolare quelli fragili ma anche chi ha necessità di tutele sociali, i pendolari e tutte le categorie definite a rischio dalla norma. Non accetteremo più, sia chiaro, rinvii su questa delicatissima materia, e oggi pretenderemo una calendarizzazione del confronto sull’argomento. Altrimenti ci regoleremo di conseguenza.
Infine la scarna informativa solo successiva sui 40 Bibliotecari pescati da una graduatoria del Comune di Roma, giunta a sorpresa ed in extremis, considerato che la graduatoria scade il 30 settembre prossimo. 40 Bibliotecari destinati esclusivamente alle Biblioteche Romane. Sul punto noi ci riserviamo un commento approfondito alla luce dell’esito dell’incontro di oggi: ci pare del tutto singolare questa procedura e vogliamo vederci meglio, fermo restando che certo noi non siamo contrari a nuove assunzioni. Ma non ci piacciono le misure a spizzichi e bocconi che stiamo vedendo e vorremmo un confronto su un piano complessivo e straordinario di assunzioni, che riguardi la stabilizzazione dei precari, le riqualificazioni del personale interno, un adeguato ampliamento dei numeri nella programmazione e la velocizzazione delle procedure di reclutamento.
Questi, unitamente ai punti sopra segnalati, alla questione irrisolta dei lavori insalubri, alla immediata emanazione di una procedura di mobilità volontaria, ai passaggi orizzontali, alla riorganizzazione del ministero ed alla rideterminazione dei fabbisogni professionali e dell’organico sono i temi che intendiamo porre alla parte politica e dubitiamo fortemente che saranno sufficienti i 5 minuti che ci sono stati graziosamente concessi per nostri interventi.
Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale Mibact