Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo
Al Capo di Gabinetto
Gen. Di Corpo d’Armata Pietro Serino
Al capo di Stato Maggiore della Difesa
Generale Enzo Vecciarelli
Al Direttore Generale del Personale Civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno
Oggetto: Rientro in sicurezza del personale civile Difesa e lavoro agile. Rif. Lettera Udg del
02/9/2020. Inadempimenti
Con lettera del 2/9 u.s. l’Udg ha richiesto alla delegazione di parte pubblica dell’AD di
aggiornare, “curando il dialogo con le OO.SS.”, il Protocollo di sicurezza dei dipendenti civili del
Ministero della Difesa in tema di emergenza sanitaria sottoscritto il 22 giugno 2020, adeguandolo –
fra l’altro – alle novità introdotte dall’art. 263 del D.L. n. 34/2020 (convertito in legge n. 77/2020),
dalla circolare n 3/2020 del Ministro della PA e del relativo Protocollo applicativo del 24 luglio
2020.
Peraltro, diversi Responsabili di Enti e Comandi, disponendo unilateralmente il rientro
generalizzato dei dipendenti senza alcun confronto con le locali rappresentanze sindacali,
continuano a disattendere il quadro normativo in materia di sicurezza e prevenzione della
pandemia ignorando, altresì, che il richiamato accordo del 24/7/20 ha confermato l’efficacia “dei
protocolli e accordi eventualmente sottoscritti nelle singole amministrazioni”, compreso il
Protocollo tra A.D. ed OO.SS. del 22 giugno 2020, rimasto spesso largamente disapplicato.
La ripresa della curva ascensionale dei contagi e l’imminente rientro fisico nei luoghi di
lavoro di milioni di dipendenti pubblici richiederebbe, invece, un maggior senso responsabilità,
adeguato alla circostanza drammatica, nonché provvedimenti uniformi e coordinati tra le FF.AA.
I dipendenti civili del Ministero della Difesa si sono, invece, trovati di fronte un quadro
differenziato tra personale militare e civile, spesso contrastante, anche con riferimento alla diversa
tempistica di esecutività tra Persomil e Persociv la quale, ricordiamo, senza delega può disporre
solo per il personale direttamente dipendente, anomalia unica della P.A.
Tanto premesso le scriventi OO.SS., nelle more del richiamato incontro con la Delegazione
di parte pubblica per l’aggiornamento del Protocollo di sicurezza per i dipendenti civili del
Ministero della Difesa, rappresentano la necessità che siano sospese le iniziative unilaterali
attualmente in corso, adoperandosi con maggiore incisività affinché:
a) Siano immediatamente condivisi in tutti i posti di lavoro i protocolli attualmente in
vigore e ne sia verificata l’attuazione;
b) Venga avviata in ogni ente, propedeuticamente al rientro in servizio del personale una
mappatura di tutte le attività che possono essere svolte in modalità di lavoro agile,
rammentando che questo prescinde dagli accordi individuali, contrariamente a quanto
avviene in numerosi posti di lavoro;
c) Vengano verificate la compatibilità degli ambienti di lavoro, i sistemi di riscaldamento,
le condizioni e l’organizzazione di ogni processo o servizio da svolgere in presenza con
le misure di prevenzione e tutela della salute e della sicurezza aggiornando e/o
integrando i Protocolli e i DVR;
d) Siano garantite in particolare tutte le misure di pulizia, igiene e sanificazione degli spazi
comuni, quali mense, bar, spogliatoi, docce e servizi igienici;
e) Si provveda, con particolare riferimento ai servizi di mensa, qualora non sia possibile o
consigliabile la loro riapertura a pieno regime, ad articolare nuovi e più flessibili orari di
lavoro (orario multiperiodale o ridotto con rientri pomeridiani), provvedendo
all’erogazione del buono pasto;
f) Sia predisposta la verifica della condizione dei lavoratori fragili ricercando, ove
possibile, il mantenimento dell’esenzione dal lavoro in presenza e valutando, nella
ipotesi contraria, una specifica sorveglianza sanitaria comprensiva di soluzioni di tutela
e sicurezza, anche ulteriori e maggiori rispetto a quelle individuate per tutti gli altri
lavoratori, come previsto dalla circolare n 13 del Ministero del Lavoro e Politiche
Sociali e del Ministero della Salute del 4/9/2020 e come, ad es., indicato nella nota
operativa dell’ANMA – Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti del 18
agosto 2020.
In questa delicata fase, forse ancora più impegnativa delle precedenti, nella quale si
dovranno ricercare soluzioni inedite per la convivenza con un virus ancora in gran parte
sconosciuto, FP CGIL, CISL FP e UIL PA, nel ribadire che la disponibilità al dialogo deve essere
concretamene esercitata e non solo enunciata, confermano la propria ferma funzione di vigilanza,
denuncia e attribuzione di responsabilità nei confronti di chiunque adotti comportamenti
superficiali, di inadeguata stima dei rischi o si renda protagonista di qualsiasi episodio di elusione o
sottovalutazione del complesso articolato quadro normativo esistente sulla materia de quo.
Cordialmente,
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi