Enac: Risposta unitaria al Direttore generale sul lavoro agile

06 Agosto 2020

Al Direttore Generale ENAC

Al Direttore Centrale Sviluppo Organizzativo

Al Direttore del Personale

E, p.c.
A tutto il personale dell’ENAC
LORO SEDI

Oggetto: Decreto-legge n. 34/2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77/2020,
art. 263 – Organizzazione del lavoro – Lavoro agile

Con nota n. 72924 del 3 agosto 2020 a firma del Direttore Generale, l’Amministrazione ha diramato le indicazioni organizzative riguardanti la ripresa delle attività in presenza e la conseguente disciplina del lavoro agile.
Il tema era stato già oggetto di confronto nella riunione del 27 luglio scorso, nel corso della quale le scriventi Organizzazioni Sindacali avevano avuto modo di rappresentare all’Amministrazione la propria contrarietà rispetto ad una interpretazione della norma molto restrittiva che impediva, di fatto, la piena applicazione della stessa e cioè di “organizzare il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, applicando il lavoro agile, con le misure semplificate di cui al comma 1) lettera b), dell’articolo 87 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 (cosiddetto “Cura Italia”), convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 al cinquanta per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità”*
Se già l’interpretazione di non applicare il criterio della rotazione tra i dipendenti, data in quella sede, appariva piuttosto restrittiva, leggendo la nota a firma del DG sembra quasi che l’intento sia addirittura punitivo, come se il personale dell’ENAC debba dover scontare un pregiudizio negativo nei confronti del lavoro agile da parte dei dirigenti dell’Ente e che si debba perciò tornare a parlare di efficienza solo considerando la timbratura del cartellino.
Infatti, non solo si ribadisce che il 50 % del personale impiegato nelle attività effettuabili da remoto, individuato dai dirigenti, può lavorare in modalità agile (negando quindi la possibilità di una rotazione e con ciò privando il restante 50 % di colleghi della possibilità prevista dalla legge) ma si individuano altre limitazioni che davvero non trovano riscontro né nella norma né nel buon senso.

Senza entrare in questa sede nei dettagli, considerando la normativa vigente, sull’emergenza COVID-19 e le indicazioni fornite dalla Circolare 3/2020 della Ministra della Pubblica Amministrazione, le scriventi OO.SS. considerano gravi e strumentali le interpretazioni unilaterali e non corrette da parte dell’Amministrazione.
Tutto ciò premesso, si richiede la convocazione urgente del tavolo di confronto previsto e raccomandato sia dalla Circolare 3/2020 che dal Protocollo siglato dal Governo con le parti sociali lo scorso 24 luglio per la disciplina del rientro nelle sedi di lavoro, allo scopo di definire le modalità di individuazione del 50% del personale da adibire al lavoro agile e la revisione e aggiornamento del protocollo sottoscritto in data 22/05/2020 e del DVR in relazione alla mutata presenza del personale nelle sedi, nonché la definizione degli istituti contrattuali previsti (erogazione buoni pasto, permessi ed altro).
Inoltre, come concordato nel corso della riunione del 27 luglio u.s., si richiede il coinvolgimento dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione e del Comitato Unico di Garanzia ai sensi dell’art. 6 del CCNL vigente.

Roma, 5 agosto 2020

FP-CGIL            FIT-CISL          UIL-PA          FLP-CIDA
M. Barberis       S. Ingrassia      C. Conti          P. Proietti

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