Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo
Al Capo di Gabinetto
Gen. Di Corpo d’Armata Pietro Serino
Al Segretariato generale della Difesa
Direzione nazionale Armamenti
Gen. di Corpo d’Armata Nicolò Falsaperna
Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli
Al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Gen. di Squadra Aerea Alberto Rosso
Al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Gen. di Corpo d’Armata Salvatore Farina
Al Capo di Stato Maggiore della Marina
Amm. di Squadra Giuseppe Cavo Dragone
Al Direttore Generale del Personale civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno
Oggetto: Disapplicazione/violazione del Protocollo Nazionale sulla Sicurezza e sul Lavoro agile.
Egregio Ministro,
continuano a pervenire numerose rimostranze dalle nostre strutture territoriali che
riferiscono gravi violazioni e/o disapplicazioni del Protocollo in oggetto da parte di alcuni enti delle
FF.AA.
Si segnalano, in tale ambito, i comportamenti assunti dal Direttore dell’Aeroporto Militare
di Capodichino (NA) e, ancora una volta, dal Direttore del Polo di Mantenimento Pesante Nord di
Piacenza, il quale arriva addirittura a contestare e non applicare i punti 6, 7 e 8 dell’accordo
aggiornato e sottoscritto lo scorso 22 giugno dalle scriventi OO.SS. e dalla delegazione trattante
nazionale della Difesa.
Il rifiuto di applicare il lavoro agile come modalità ordinaria di lavoro, così come stabilito
dall’art. 87 del D.L. 18/20 e successive modifiche ed integrazioni, o di eludere e disapplicare le
indicazioni contenute nell’accordo sul Protocollo per la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero
della Difesa, costituiscono azioni illegittime e inaccettabili per le scriventi Organizzazioni sindacali
nazionali – e tali dovrebbero essere anche per codesta A.D., parimenti firmataria.
In proposito, vale forse la pena di ricordare che gli accordi sottoscritti tra l’A.D. le OO.SS.
non possono prestarsi alle più fantasiose interpretazioni avanzate dai singoli Direttori di Ente o dai
loro consiglieri giuridici, né tantomeno dai vari comandi periferici, che non hanno alcun ruolo
discrezionale, ma solo l’obbligo di eseguire quanto indicato e trasmesso loro per via gerarchica.
Metterli in discussione o, ancora una volta, addirittura ignorarne l’esistenza, indica, non
solo assenza di rispetto per le leggi e i decreti, ma anche non avere alcun riguardo per la salute e la
sicurezza del personale civile, oltre che il tentativo di delegittimare il ruolo delle scriventi e la
stessa credibilità dell’A.D. e dei vertici delle FF.AA.
Atteggiamenti davvero incomprensibili che, se non immediatamente corretti, produrranno
inevitabilmente un irrigidimento delle relazioni sindacali a partire dai territori coinvolti.
In ogni caso, pur riservandoci il diritto di segnalare tali episodi all’Ispettorato della Funzione
Pubblica, FP CGIL CISL FP e UIL PA ritengono opportuno invitare il vertice politico a disporre
l’esatto adempimento dei contenuti del Protocollo in argomento su tutto il territorio nazionale,
richiamando le responsabilità di tutti i destinatari della presente nota.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi