Al Ministro della Giustizia
On.le Alfonso Bonafede
Egregio Ministro,
le concitate vicende che nelle ultime settimane hanno portato anche alle dimissioni del Direttore
Generale della Direzione Generale Detenuti e Trattamento del Dipartimento dell’Amministrazione
penitenziaria, lasciano non risolta la questione della gestione amministrativa di una Direzione generale strategica per il mandato che l’Amministrazione penitenziaria è chiamata ad assolvere.
Peraltro le note vicende hanno fatto emergere problemi di natura organizzativa a cui è necessario
porre rimedio con una efficace rivisitazione dell’organizzazione del lavoro che quella Direzione generale deve svolgere ogni giorno.
Abbiamo appreso che la reggenza è stata affidata pro-tempore al Direttore Generale della Formazione, un dirigente generale del Dipartimento che gode della stima e della fiducia di tutto il personale e che conosce molto bene tutta la ”macchina” amministrativa dipartimentale.
Il Consigliere Turrini Vita aveva già , per sette lunghi mesi, coperto la vacatio verificatasi a seguito
del rientro nei ruoli della magistratura del consigliere Piscitello per fine mandato. Un incarico di reggenza che quell’Alto Dirigente aveva assicurato continuando a ricoprire l’incarico principale di direttore Generale della Formazione, che peraltro riveste anche in questo momento, ma questa non
puo’ essere la soluzione.
L’esperienza degli ultimi anni ha fatto registrare un grande gap organizzativo all’Interno di quella
Direzione Generale e tale dato ci impone di chiedere a Lei, On.le Ministro, di disporre l’immediato
interpello per la posizione di Direttore generale dei detenuti e trattamento e di scegliere questa volta di affidare l’incarico ad un Dirigente generale penitenziario.
Nessuna disposizione normativa impedisce, infatti, di orientare la scelta tra i dirigenti generali penitenziari che sono, per formazione professionale, esperti di gestione amministrativa complessa. Le materie di cui tratta la Direzione generale detenuti, per la loro specificità, sono materie che richiedono alta professionalizzazione di settore ed il settore è quello penitenziario, dell’esecuzione della pena e delle misure privative della libertà.
Sono richieste capacità di gestione delle risorse umane ed organizzazione del lavoro, capacità
di ascolto e condivisione di obiettivi comuni, capacità di lavorare in team. Doti queste proprie di un
manager quale appunto un dirigente generale penitenziario che nel proprio percorso curriculare ha
curato lo sviluppo di queste competenze specifiche affrontando e risolvendo situazioni complesse
I direttori degli Uffici ed il personale in servizio presso quella Direzione Generale, meritano una
leadership nella quale riconoscersi e dalla quale essere guidati con autorevolezza e determinazione
per la tutela del lavoro di tutti.
Confidiamo nella sua attenzione ed ascolto, certi che anche Lei, Signor Ministro, vorrà riconoscere
alla dirigenza penitenziaria ruolo, funzione e competenza manageriale nella gestione delle tante risorse che compongono il sistema penitenziario italiano e che solo in un progetto unitario di riqualificazione potrà generare quel salto di qualità organizzativa che il paese richiede.
Anche per questo ci sentiamo di rivolgerLe un accorato appello perché si faccia promotore, presso
i colleghi ministri alla pubblica amministrazione e dell’economia e delle finanze, dell’avvio delle
procedure negoziali stabilite dall’art. 23 del decreto legislativo n. 63 del 15 febbraio 2006 (Ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria, a norma della legge 27 luglio 2005, n. 154) per riconoscere, finalmente a quindici anni dalla disposizione legislativa, il diritto al contratto collettivonazionale di lavoro, ancorché di diritto pubblico, alle donne e agli uomini funzionari ripartiti nei ruoli di dirigente di istituto penitenziario e dirigente di esecuzione penale esterna, nell’unica qualifica di dirigente penitenziario e per quelli del ruolo apicale nella qualifica unitaria di dirigente generale.
In attesa di un Suo cortese e gradito riscontro, dichiarando la disponibilità ad un incontro per approfondire tali argomenti, si coglie l’occasione per porgerLe distinti saluti.
Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio