PACTA SERVANDA SUNT
L’accordo sulla sicurezza firmato lo scorso 3 giugno impegnava l’Amministrazione, tra l’altro, ad “avviare una massiccia campagna di informazione verso la cittadinanza, attraverso il sito internet e i social” in merito ai servizi da erogare all’utenza, compresa l’informazione e consulenza da remoto. Ad oggi dobbiamo, purtroppo, registrare il mancato rispetto di questo impegno e ce ne spiace. Ritenevamo, infatti, che questa fosse una sfida che l’INPS avrebbe potuto raccogliere immediatamente, invece dobbiamo constatare che, ad oggi, il mancato rispetto di tale impegno determina disorientamento nella cittadinanza, non sempre a conoscenza della modalità di erogazione dei servizi da remoto.
Sia chiaro che i disservizi causati da carenze di adeguata comunicazione pubblica ed organizzative dell’Istituto non potranno essere l’alibi per disattendere l’accordo nazionale. Gli accordi vanno rispettati, gli impegni assunti onorati.
L’accordo siglato il 3 giugno u.s., accordo la cui applicazione ha consentito sino ad oggi la non apertura in modalità fisica degli sportelli al pubblico su tutto il territorio, applicando il modello della relazione da remoto con l’utenza come accaduto in questi mesi in cui l’INPS non ha mai chiuso le proprie porte a nessuno, nonostante altri si ostinino a cercare di far credere il contrario, prevede che “entro il 30 giugno p.v. si procederà a verificare congiuntamente lo stato di applicazione del presente protocollo al fine di operare eventuali interventi correttivi e/o integrativi che si dovessero rendere necessari”.
Questo implica la necessità non solo di far partire finalmente questa campagna di comunicazione, ma anche di sedersi nuovamente al tavolo, per trovare le eventuali ulteriori modalità che riescano a contemperare l’esigenza di tutela della salute e sicurezza dei dipendenti con il servizio di qualità alla cittadinanza, tenendo presente che fino al 31 luglio il lavoro agile resta la modalità ordinaria
di lavoro nella pubblica amministrazione e che – come pubblicamente dichiarato nei giorni scorsi dalla Ministra Dadone alla presenza del Presidente Tridico – si sta definendo un nuovo protocollo nazionale sulla gestione della cosiddetta “Fase 3”, che prevederà anche nuove modalità di utilizzo dello smart working probabilmente anche oltre la data del 31 luglio.
Pertanto, eventuali fughe in avanti solitarie da parte dell’Amministrazione appaiono pericolose e per questo chiediamo di proseguire sulle linee tracciate dall’accordo nazionale citato, evitando ingerenze generalizzate di qualche Direzione Centrale e di qualche Direttore Regionale, ed effettuare l’esame congiunto della situazione in essere entro il termine previsto dall’accordo, visto che questo metodo è apparso finora fruttuoso per tutti. Non vorremmo essere costretti, di fronte ad azioni unilaterali, ad agire di conseguenza.
FP CGIL
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI
CISL FP
Paolo
SCILINGUO
CONFINTESA/FP
Francesco VIOLA
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe CIARALDI
Sergio PEPPETTI