Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini
Oggetto: Mancata applicazione Protocollo sulla sicurezza e lavoro agile del 15 maggio 2020.
Egregio Ministro,
le scriventi organizzazioni sindacali confederali hanno sottoscritto con la delegazione trattante del Ministero della Difesa lo scorso 15 maggio il “Protocollo di accordo applicativo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero della Difesa in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19 e la definizione degli assetti del lavoro agile”.
L’intesa è stata successivamente trasmessa dalla Direzione Generale del Personale civile dell’A.D. allo Stato Maggiore Difesa e al Segretariato Generale della Difesa il 21 maggio scorso con nota prot. n. 28280, per il successivo invio a tutti gli enti di competenza.
Ma, se Persociv ed il Segretariato Generale hanno provveduto a trasmettere il Protocollo alle rispettive articolazioni discendenti che lo hanno regolarmente applicato, registriamo una resistenza alla sua diffusione da parte dello SMD, confermata dal Comandante Logistico della MM il 4 giugno u.s nel corso di una riunione in cui ha sostenuto che il Protocollo in argomento non sarebbe stato firmato da SMD e che, dunque, la Marina Militare non lo avrebbe ricevuto né trasmesso alle sue articolazioni che, infatti, in larga misura lo stanno pericolosamente eludendo.
La circostanza riferita, rappresenta uno sgarbo istituzionale senza precedenti, e risulta smentita dalla diretta partecipazione dello SMD al tavolo della delegazione trattante presieduta da Persociv.
La mancata applicazione del protocollo in molte realtà lavorative, anche ad alta densità di dipendenti come gli Arsenali, sta così pregiudicando l’assunzione di fondamentali misure di sicurezza e di prevenzione e potrebbe generare conseguenze devastanti anche per i territori che ospitano gli insediamenti della Difesa.
La condizione descritta, intollerabile, sia dal punto di vista formale che sostanziale, pare determinata dalla sopravvenuta consapevolezza di non poter garantire pulizie giornaliere, sanificazioni e DPI sufficienti, anche per l’assenza di una adeguata programmazione finanziaria che conferma una antica sottovalutazione della problematica.
Ad ulteriore testimonianza dei danni, anche di immagine, arrecati all’intero Ministero che risulta ora incredibilmente disomogeneo nell’affrontare l’emergenza sanitaria, rallentata è anche l’individuazione delle misure organizzative previste dalla Direttiva n. 3 della Funzione Pubblica e del combinato disposto di cui agli artt. 90 e 263 del D.L. 34/2020, come la flessibilità degli orari di lavoro e lo smart working, che andrebbero, invece, implementate
Premesso quanto sopra, signor Ministro, La invitiamo cortesemente a promuovere la rimozione degli ostacoli che a tutt’oggi impediscono la regolare attivazione dei tavoli di confronto territoriali e locali, che stanno favorendo l’unilaterale individuazione della attività lavorative da garantire in presenza, adoperandosi altresì per la capillare applicazione del Protocollo Nazionale di Sicurezza nei termini già sottoscritti, in ogni singolo ente del Ministero della Difesa, in coerenza con le intese sottoscritte tra Governo e Parti sociali.
Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi