Professionalità e professionalizzazione: è ora di affrontare la questione!
Il parere sul riordino – ormai con cadenze biennali – del DPC e la conseguente sua riorganizzazione/declaratoria Uffici, è stato già espresso dall’assemblea generale del 22.7. 06, indetta dalla FP/CGIL PCM, presso la sede DPC di Via Vitorchiano, il cui documento, approvato all’unanimità, si ripresenta e si allega in data odierna.
Ciò nondimeno si richiama l’attenzione su alcune incongruenze – tra le tante – che la bozza di declaratoria degli Uf-fici, pure presenta, in un quadro generale di modello organizzativo, non condiviso dalla scrivente.
Per esempio, la duplicazione di alcuni servizi, come quello per il controllo interno già operante in PCM da molti anni, quale struttura servente, con dirigenti ed impiegati all’uopo preposti e per i quali mai nessuno ha ritenuto co-piarne le competenze (neanche l’attuale Ministro presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica ne ha uno).
A nostro parere, sarebbe stato il caso, invece, di inserire una struttura alle dirette dipendenze del Capo del Diparti-mento, di livello non dirigenziale, che assicuri il supporto nella predisposizione degli obiettivi di direttiva annuale di competenza del Dipartimento e nelle attività di controllo direzionale (controllo di gestione, contabilità analitica) nonché nelle attività finalizzate al processo di valutazione della dirigenza curando i rapporti con l’Ufficio per il controllo interno.
Altra duplicazione, presente nella bozza di declaratoria DPC, è quella riconducibile al “datore di lavoro”, in questo caso l’amministrazione DPC ha inteso riprodurre servizi – anche questi già esistenti in PCM – che svolgono funzio-ne di sostegno per ottemperare ai numerosi obblighi propri di un ‘datore di lavoro’.
Tali duplicazione di Servizi, sfuggono alle reali necessità di rimaneggiamento di cui ha bisogno, invece, il DPC (eccessiva militarizzazione, continuo e inarrestabile arrivo di personale comandato ecc) e sembrano collimare, que-sto si, con le politiche DPC di implementare un pianificato organigramma dirigenziale che tende. ormai, alla pin-guedine supportato da personale pubblico, in un modo o in un altro, non stabilizzato (per questo ricattabile?) e/o, addirittura, formato da lavoratori privati giunti, presso il DPC, a valle di strategiche e preoccupanti esternalizzazio-ni delle attività DPC già operate/ancora in corso.
Un volume di esternalizzazioni di fondamentali attività che depauperano e deprimono professionalità preesistenti al DPC, privatizzano il settore pubblico gravando, comunque, e in maniera peggiorativa, sulla finanza pubblica.
Tutto questo in assoluta contro tendenza con i tagli annunciati dal Governo e, nel caso di specie, anche dal Segreta-rio Generale PCM.
La FP/CGIL PCM, dunque, anche per questo, chiede – da subito – un tavolo di negoziazione/concertazione, così come previsto dal vigente CCNL, per procedere ad una esplorazione dello stato dei luoghi non solo al DPC ma in tutta la PCM.
In materie afferenti al DPC la FP/CGIL PCM chiede un tavolo speditivo di confronto sui seguenti punti:
– creazione dei profili professionali ed equa distribuzione del salario reale derivato dai compiti istituzionali a cui è chiamato il DPC (emergenze, ordinanze ecc.) e verifica dei criteri di distribuzione dei carichi di lavoro;
– stabilizzazione del precariato e dei comandati in PCM;
– tipologie e volume esatto delle esternalizzazioni, l’impatto spesa e il rapporto costo/benefici con le professionalità interne al DPC;
– introduzione del concetto di ‘sede disagiata’ in ambito PCM;
– istituzione ‘funzione operativa’ per i lavoratori della PCM impegnati in emergenza/criticità;
– consolidamento degli accessori in busta paga per preservarli definitivamente da incursioni governative;
– adozione/erogazione del kit del ‘benessere organizzativo’ utilizzando la commissione paritetica sul mobbing prevista dal CCNL;
– equità di trattamento circa l’organizzazione del lavoro in tutte e tre le sedi DPC;
– trattativa per la mobilità del personale DPC in vista della ristrutturazione sede ferroviaria di Due Ponti;
– diversa localizzazione dei tornelli nella sede di via Vitorchiano;
– sicurezza sul lavoro, in particolare nelle sedi disagiate.
Roma 11.11.08
Il Coordinatore FP/CGIL PCM
F.to Gianni MASSIMIANI