LA GESTIONE DELLA FASE 2: AVVIATO IL TAVOLO
Nella giornata del 22 maggio si è avviata la discussione sulla bozza di accordo per la
gestione della fase 2.
Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito alcuni punti essenziali: il CCNL prevede che le
misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro siano oggetto di contrattazione
integrativa, nazionale e territoriale. Questo primo imprescindibile punto – sbandierato
oggi anche da chi, fino a ieri, contestava il CCNL e i suoi contenuti – servirà ad
adeguare alle realtà locali i principi fissati nell’accordo nazionale, con la necessaria
partecipazione di tutti i soggetti in campo: OO.SS. territoriali, RSU, RLS, RSPP e
medico competente.
In secondo luogo, abbiamo accolto con favore la posizione – ribadita al tavolo – che
per ora l’attività di sportello continuerà da remoto con lo sportello telefonico e in
futuro si prevede la possibilità di accesso fisico agli sportelli solo su prenotazione
escludendo l’accesso libero. Era quanto avevamo chiesto nei precedenti incontri, così
da coniugare la salute e l’incolumità fisica dei colleghi con l’erogazione dei servizi
essenziali alla cittadinanza.
Cogliamo, anzi, l’occasione per ringraziare nuovamente tutte le lavoratrici e tutti i
lavoratori dell’Istituto che, nonostante il difficile momento ed i tentativi di gogna
mediatica, hanno continuato a lavorare alacremente per garantire quei diritti sociali
che sono la stessa ragion d’essere dell’Inps.
Riguardo alle tempistiche, abbiamo confermato la necessità di liquidare prima di tutto
le prestazioni emergenziali derivanti dal cd. “Decreto Cura Italia” prima di pensare di
riaprire gli sportelli all’utenza, così da mettere il personale nelle condizioni di svolgere
al meglio il proprio lavoro.
Naturalmente, sarà fondamentale che la eventuale e graduale riapertura avvenga
garantendo la totale sicurezza: assoluta garanzia della fornitura dei prescritti DPI in
numero adeguato e differenziato a seconda del tipo di attività da svolgere; attività di
sanificazione della sede con precise scadenze temporali; misurazione della
temperatura; flessibilità di orario nell’accesso alla sede; etc.
Il lavoro agile dovrà continuare a essere la modalità ordinaria di svolgimento
dell’attività lavorativa almeno fino alla durata dello stato di emergenza sanitaria e per
questo chiediamo non solo che esso sia regolamentato, ma anche che si proceda
all’acquisto di altri pc, così che tutto il personale abbia la possibilità di utilizzare le
dotazioni informatiche dell’Istituto.
Un primo passo importante è stato fatto, oggi. Aspettiamo il prossimo tavolo, previsto
per metà della settimana prossima, per proseguire la discussione.
Roma, 23 maggio 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo
Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFINTESA/FP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Ciaraldi
Peppetti