E’ GIUNTA L’ORA
Il lungo periodo di emergenza dovuto al Covid 19 ci ha mostrato come anche il mondo della P.A.
abbia cambiato il suo modo di pensare e agire con una velocità che molto spesso non è propria di
questa realtà. Abbiamo visto che si può cambiare modo di lavorare in tempi rapidissimi e che anche
l’elefantiaca struttura di un ministero come il MEF riesce ad adeguare se stessa con sorprendente
e ammirevole tempismo, del quale diamo atto ai vertici di questa amministrazione.
Ma ciò non toglie che esistono degli aspetti che hanno bisogno di interventi che a tutt’oggi non
sono stati presi in considerazione. Il primo riguarda l’ambito applicativo. Ci riferiamo, nello specifico,
all’attività di “lavoro agile”, che ormai diamo per assodata essere la forma di lavoro che ci ha
accompagnato e ci accompagnerà per molto tempo ancora. E’ evidente che in questo discorso
rientrano tutta una serie di elementi contrattuali, che devono regolamentare il lavoro quotidiano dei
colleghi che operano in questa modalità e che sono la maggioranza dei dipendenti del MEF.
Temi come l’orario di lavoro, il diritto alla disconnessione, la reperibilità, i permessi, la produttività
con rendicontazione annessa e il buono pasto, citato come ultimo elemento, ma non per importanza,
devono essere assolutamente trattati e regolamentati, proprio per fornire certezze ai lavoratori
circa le “regole del gioco”.
Pertanto chiediamo ufficialmente all’Amministrazione di convocare un incontro per poter analizzare
tutto ciò che afferisce il tema “lavoro Agile”.
Il secondo tema che crediamo non possa essere più rinviato è quello della sicurezza.
In questi giorni notiamo che una serie di dirigenti territoriali, per quanto possa apparire assurdo,
delle regioni più colpite dall’emergenza e parliamo della Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia
Romagna stiano disperatamente cercando di incrementare le presenze dei lavoratori all’interno dei
loro uffici. Iniziativa che in questo momento non trova nessun riferimento giuridico e amministrativo.
Non esiste nessuna legge che abbia deciso che in fase 2 debbano aumentare le presenze e
non esiste nessuna circolare/nota emessa dal MEF che autorizzi un comportamento del genere.
La cosa assume poi ulteriore gravità, nel momento in cui tutto ciò avviene senza aver predisposto
nessun protocollo di sicurezza, senza aver adeguato il DVR, senza aver attivato nessun comitato
di sicurezza e senza aver attivato nessuna forma di confronto con le OO.SS. In evidente violazione
del Protocollo sottoscritto da Governo e Parti sociali.
A tal fine, proprio per evitare che tutto ciò continui ad accadere, chiediamo che a livello centrale sia
convocato un tavolo che possa affrontare il tema sicurezza e al tempo stesso che i Capi Dipartimento
si attivino, per quanto di loro competenza, nel monitorare questa situazione e a intervenire
per impedire che la situazione degeneri.
Infine informiamo i lavoratori che ci sarà un’emissione speciale, con valuta 21 maggio, per il pagamento
del FRD (quota 20%), e che il 21 maggio ci sarà il tavolo per contrattare il comma 165.
FP CGIL NAZIONALE
Americo Fimiani