A TUTTI I LAVORATORI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
In esito alla nostra iniziativa di sederci nel salotto del Ministro per ottenere finalmente un incontro, dopo averlo inutilmente sollecitato per le vie ufficiali, siamo stati allontanati dalla polizia, identificati e accompagnati nella stanza sindacale in base a disposizioni del Capo di Gabinetto.
Abbiamo inviato da maggio ad oggi molteplici richieste di incontro e il 10 ottobre scorso avevamo consegnato al Capo Dipartimento del DOG, dopo aver passato diverse ore in attesa, un documento relativo alla vertenza del pubblico impiego e ai problemi del Ministero della Giustizia; in tale sede avevamo avuto assicurazione che il Ministro ci avrebbe presto convocato per ascoltare le ragioni dei lavoratori di tutte le articolazioni del Ministero (Organizzazione Giudiziaria, Dap, Giustizia Minorile e Archivi Notarili).
Riteniamo deprecabile tale comportamento di chiusura che dimostra quanto il Ministro, che ci risulta aver ricevuto associazioni non rappresentative del personale, abbia in considerazione i problemi dei lavoratori e quanto sia ‘disponibile’ a dialogare con le OO.SS.
La giustizia italiana è allo sfascio e con la legge 133, che prevede i tagli del 10% alle dotazioni organiche e alle risorse del 20, 30 e 40% nei prossimi tre anni, arriverà presto ad una totale paralisi operativa.
Sembra che ciò non riguardi il Ministro ma sicuramente riguarda i cittadini italiani.
I coordinamenti nazionali
Fp Cgil Ministero della Giustizia
Roma 6 Novembre 2008