SIAMO STANCHI
di leggere sui quotidiani, di sentire dagli opinionisti e dai politicanti di turno che la pubblica amministrazione è un covo di nullafacenti, di fannulloni, un esercito di parassiti che ogni giorno ruba il proprio salario.
Produttività, valutazione, meritocrazia, incentivazione, efficienza, efficacia: queste le parole d’ordine per creare il consenso e porre le premesse per l’adozione di ben altri provvedimenti: riduzione dei salari, mobilità coatta, licenziamenti, limitazione del diritto di sciopero, discriminazione.
Provvedimenti ovviamente che colpiscono i dipendenti, i fannulloni siamo noi, non questa classe di dirigenti pubblici che ha sperperato il denaro pubblico e consentito l’espansione delle spese a beneficio di soggetti pubblici e privati.
Prendiamo i Dirigenti del Ministero dell’Ambiente corresponsabili delle scelte politiche antiambientali dell’attuale governo, che forniscono numeri, cifre e dati utili ai Berlusconi, Prestigiacomo, Brunetta, Scajola per spiegarci che per salvare i posti di lavoro – e non i profitti delle imprese – è necessario difendere l’inquinamento,perché il sistema industriale italiano non è in grado di sopportare il costo delle “imposizioni” ambientali dell’Unione Europea. Così ci dicono. E se la pecore e le capre di Taranto sono alla diossina, e se l’aria che respiriamo è mefitica, non importa. Prima la crescita, poi l’ambiente ed eventualmente poi la salute. E sempre con lo stesso tono vengono a spiegarci che le amministrazioni dello Stato sono uno sprechi, dalla scuola all’università al pubblico impiego, che non ci sono i soldi perché c’è la crisi (delle banche), che bisogna tagliare i nostri stipendi perché ci pagano troppo, che lavoriamo per gentile concessione, che siamo troppi, che i nostri servizi li svolgono meglio i privati e si possono acquistare sul mercato, che i precari sono precari e devono tornare a casa.
SONO DISCORSI CHE NON ACCETTIAMO E RISPEDIAMO AI MITTENTI ORA NON DOMANI QUANDO SARA’ TROPPO TARDI.
Bisogna fermare questo attacco che vorrebbe spazzare via ogni diritto, che ha già tagliato il nostro fondo di produttività e la perequazione, che ci decurta lo stipendio quando siamo ammalati, perché noi assenteisti sfegatati, non ci ammaliamo ma fingiamo di ammalarci.
* CONTRO LA SCHIZOFRENIA DI CHI INVOCA L’AIUTO DI STATO PER SALVARE LE BANCHE AD USCIRE DALLA CRISI, MA CHE VUOLE DISTRUGGERE LA MACCHINA CHE FA FUNZIONARE LO STATO;
* CONTRO LA MALAFEDE DI CHI CHIEDE ANCORA SACRIFICI A CHI LAVORA E INTANTO UTILIZZA RISORSE PUBBLICHE PER APRIRE SEDI DISTACCATE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE A SIRACUSA E ATTRAVERSO LA SOGESID DESTINA 2 MILIONI DI EURO PER ALLESTIRE LA NUOVA STRUTTURA ;
* CONTRO GLI SPRECHI CHE NOI LAVORATORI CONOSCIAMO BENE COME NEL CASO DELLA DIREZIONE RAS CHE INVECE DI ORGANIZZARE I PROPRI UFFICI RICHIEDE AD UNA SOCIETA’ ESTERNA UNO STUDIO PER ORGANIZZARLI;
* CONTRO CHI LICENZIA I PRECARI E ASSUME AMICI E PARENTI NELLE SEGRETERIE E NEGLI ENTI PUBBLICI CHE CREDE DI “SUA PROPRIETA'”;
* PER UNA NUOVA STAGIONE DI UNITA’ TRA TUTTI I LAVORATORI DIPENDENTI, I PRECARI E I DISOCCUPATI;
CONTRO LA RIDUZIONE DELLO STIPENDIO
CONTRO IL LICENZIAMENTO DEI PRECARI
3 novembre 2008
SCIOPERO
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