CRI: stabilizzazione lavoratori precari

18 Luglio 2011

CRI: stabilizzazione lavoratori precari

Una delle conseguenze dell’art 37 bis cui al ddl 1441 quater, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, è il possibile licenziamento dei lavoratori a tempo determinato della CRI, per lo più impegnati nei servizi di ambulanza del 118 e di assistenza alla persona, soprattutto nel campo del recupero degli handicap.

Si tratta di oltre 1500 lavoratori il cui venir meno comporterebbe gravissime ripercussioni negative sia per quanto riguarda la continuità di questi importanti servizi, qualora si dovessero interrompere i rapporti di lavoro in essere, che per la perdita di un patrimonio di professionalità e competenze accumulato negli anni da questi lavoratori che in nessun caso potrà essere recuperato nel breve volgere di pochi anni.

E’ per questa ragione che con l’approssimarsi della trasformazione in legge del ddl 1441 riteniamo che le istituzioni interessate (Ministero della Sanità, Regioni e Province) si dovrebbero preoccupare del problema del mantenimento occupazionale dei lavoratori precari della CRI, soprattutto per quanto attiene i servizi in convenzione.

Per quanto riguarda invece la CRI in quanto tale, si dovrebbe uscire dall’attuale situazione in cui non si decide nulla in merito a quanto disposto dalla legge, aprendo finalmente, come più volte sollecitato, il confronto con il sindacato per definire il numero dei precari di cui effettivamente necessita l’amministrazione nonché quali di questi assegnare e ripartire, ai sensi dei commi 366 e 367 della legge 244/07, tra il SSN ed il sistema delle Autonomie Locali.

Nell’immediato, per evitare che con questo non agire nel frattempo il precariato possa essere espulso dal lavoro è necessario sviluppare una forte iniziativa che consenta non solo di riaffermare l’assoluta necessità di continuare ad avvalersi di questi lavoratori in costanza di legge 296/2006 e 244/2007, ma anche il loro mantenimento in servizio nonostante le diverse indicazioni dell’ art 37 bis che, una volta approvate, non potranno essere più disattese.

Quanto ai tempi determinati che operano nell’ambito delle Convenzioni stipulate in ambito territoriale, per garantire il servizio del 118 e dei servizi alla persona, riteniamo importante a sostegno della nostra iniziativa che siano integrati gli accordi stipulati in precedenza tra Comitati e le Istituzioni locali interessate, stabilendo una proroga dei termini di scadenza della stessa Convenzione che ricomprenda anche il personale precario utilizzato.

Ciò al fine di ottenere una proroga che consenta di superare ampiamente il limite del 30 giugno del 2009, anche per poter utilizzare la deroga cui al comma 8 dell’art 37 bis ai fini della conclusione del processo di stabilizzazione previsto dal comma 367 della legge 244/07.

Per l’istituzione CRI si dovrà invece proseguire nell’immediato con tutte le iniziative sindacali e di lotta che si riterranno necessarie per sbloccare l’attuale situazione di stallo; chiediamo la riapertura del tavolo di confronto fermo da mesi , l’indicazione dei fabbisogni organici ed una dichiarazione di corrispondenza tra queste necessità ed il personale precario da stabilizzare, una proroga dei contratti che vada oltre il limite del 30 giugno 2009.

Se tutto ciò accadesse, in virtù della legislazione ” speciale” di cui gode la CRI prevista dalla Finanziaria 2007, si riaprirebbe la possibilità di prolungare i contratti di lavoro dei tempi determinati in attesa di riprendere l’interrotto filo del processo di stabilizzazione, e stimolare il Governo ad avviare quel confronto istituzionale che si rende necessario per definire la partita del precariato e del futuro della CRI.

In ragione di ciò chiediamo alle strutture in indirizzo di operare al riguardo sollecitando l’avvio in tempi brevi di un confronto nel merito tra istituzioni interessate ( Regioni, Province, SSN), Comitati territoriali della CRI titolari di convenzione e sindacato, informando, nello stesso tempo, lo scrivente Centro Nazionale degli esiti di tali iniziative.

p. Segreteria Nazionale FPCGIL
Mauro Beschi – Alfredo Garzi

Roma, 20 ottobre 2008

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