INL: Unitario Lettera su SMART-WORKING

03 Aprile 2020

Al Direttore dell’INL

Gen. Leonardo Alestra

Al direttore della Direzione

Centrale Risorse umane,

finanziarie e logistica

Dr. Giuseppe Diana

In questo momento così complicato siamo tutti chiamati a fare la nostra parte affinché l’emergenza termini il prima possibile ed il nostro paese possa risollevarsi da questa immane sciagura.
È il momento di farci forza, di stare accanto alle persone che più soffrono e non è certo il tempo dei proclami e della propaganda ma di lottare per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei loro cari, di lavorare per ampliare la sfera dei diritti ma anche di consentire il corretto funzionamento della macchina amministrativa per essere di aiuto alla collettività.
Siamo convinti che l’impegno sindacale ha il dovere morale di essere in sintonia, oltre che con i lavoratori, con il paese intero, con le sue gioie ed i suoi dolori, i suoi drammi e le sue speranze, e non può certo essere indifferente alle lacrime dei sopravvissuti e alla rabbia che si sta profilando in vasti strati della popolazione.
Come è noto a tutti FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno messo in campo un impegno straordinario per spingere l’amministrazione ad adottare tutte le misure necessarie per evitare la circolazione delle persone garantendo così quella distanza sociale come declinata dai DPCM che si sono susseguiti, superando il modello sin qui adottato di smart working, oggi dichiarato quale “modalità ordinaria” della prestazione lavorativa e consentendo, al di là degli inevitabili ma limitati presidi in presenza, alla quasi totalità del personale di poter continuare a lavorare da remoto dal proprio domicilio.
I risultati ottenuti, nonostante le inevitabili complicazioni dovute in particolare alla difficoltà di affrancarsi rapidamente dalla dipendenza dal sistema informatico del Ministero del Lavoro, hanno consentito, anche attraverso la possibilità di accedere a molti
processi formativi on-line, di raggiungere questo obiettivo, ma c’è ancora molto da fare per garantire la funzionalità da remoto di tutte le attività.
È certo che questa necessità di doversi repentinamente adattare alle nuove modalità di svolgimento dell’attività lavorativa ha evidenziato aspetti i cui contorni, nonostante le indicazioni fornite al riguardo,possono trovare soluzioni differenti, come nel caso dei buoni pasto o delle indennità spettanti a vario titolo.
Al contempo occorrerebbe valutare una accelerazione nella informatizzazione di quelle lavorazioni che potrebbero richiedere, chissà per quanto tempo, distanziamento sociale e lavoro da remoto e prevedere la fornitura, a tutto il personale dei supporti,hardware e software,necessari per consentire di svolgere al meglio la prestazione lavorativa da casa.
Comprendiamo che c’è un tempo per ogni cosa, e che l’agenda dei lavori impone, al momento, altre priorità, con un’emergenza ancora in corso ed una ricostruzione alle porte.
Peraltro, se ragioni di etica, di pudore e di rispetto per la sofferenza di una moltitudine di cittadini, ci inducono a non indugiare su aspetti ritenuti residuali del rapporto di lavoro (anche “agile”), invitiamo l’amministrazione anche alla luce delle disposizioni contenute nella circolare n.2/2020, ad aprire rapidamente un confronto con le OO.SS.

FP CGIL

Matteo Ariano

CISL FP

Michele Cavo

 

UIL PA

Bruno Di Cuia

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