Tra l’emergenza e l’ordinario Circolare n.18/2020 – ancora sulle misure di prevenzione
Abbiamo accettato con fatica una convocazione dell’Amministrazione con all’ordine del giorno le posizioni organizzative e la materia relativa alle misure di emergenza relegata alle varie ed eventuali. Ma certo in questo momento ogni occasione di confronto è utilissima per affrontare questo tema prioritario.. Fortunatamente abbiamo dedicato una buona parte della riunione per un confronto specifico che riguarda la gestione della fase attuale e quello che occorre fare affinché le misure di sicurezza e di prevenzione siano finalmente poste in atto. Nonché per alcune segnalazioni, prodotte da tutte le OO.SS. presenti, in ordine alle modalità di gestione della fase emergenziale con l’ingiustificabile impasse che stiamo registrando in tutto il territorio dove assistiamo al solito classico, ed in questo caso incredibile, gioco al rimpallo delle responsabilità per cui alcuni dirigenti periferici attendono le decisioni in materia di prestazioni indifferibili delle Direzioni Generali afferenti, che ancora irresponsabilmente non arrivano. Altri sembra non abbiano ancora capito quale livello di responsabilità grava sulle loro spalle in materia di tutela della salute pubblica e ancora non determinano comportamenti coerenti con le disposizioni governative. Noi a questo punto riteniamo invece che non ci siano più alibi e occorre procedere con la massima speditezza all’applicazione delle misure previste, indipendentemente dai tempi che si prendono le Direzioni Generali per le linee guida. Per questo abbiamo chiesto un tavolo di confronto a livello nazionale che attui un monitoraggio continuo sullo stato di attuazione delle misure contenute nella Circolare n.18/2020 del Segretariato Generale. Proposta che è stata valutata percorribile dall’Amministrazione presente al tavolo ma che naturalmente deve essere sottoposta al vaglio del Segretario Generale. Ma deve essere chiaro che la responsabilità rispetto all’attuazione delle misure ricade per intero sui dirigenti periferici, in quanto datori di lavoro ai sensi della vigente normativa generale e sulla base di quanto previsto nei provvedimenti governativi e nelle stesse disposizioni ministeriali. Quindi i dirigenti sono chiamati nel caso specifico a responsabilità di tutela della salute pubblica. Vanno di conseguenza rilevate tempestivamente le eventuali violazioni ed i ritardi attuativi e segnalati allo stesso datore di lavoro, al Segretariato Regionale e, nei casi più gravi o di permanente inadempienza, alle autorità individuate per il controllo sull’attuazione delle misure stesse, in primis i Prefetti. Il tutto in raccordo con le nostre Segreterie Territoriali, con cui vanno coordinate le iniziative da assumere in questi casi. E vi preghiamo inoltre di predisporre report dai singoli territori contenenti le segnalazioni di criticità perché l’impegno che abbiamo assunto oggi è quello di segnalarle unitariamente al Segretariato Generale proprio in funzione del sopradetto monitoraggio. Le misure adottate con la Circolare 18 sono le seguenti: il lavoro agile è la modalità ordinaria con la quale si articola l’attività lavorativa degli Uffici. Tutte le qualifiche professionali possono accedervi e coloro che svolgono attività non telelavorabili possono collaborare ad altre attività riconducibili all’area di appartenenza in relazione con le professionalità superiori. Le norme hanno transitoriamente derogato alle procedure ordinarie ed il dirigente può semplicemente disporre la messa in smart working dei lavoratori; le prestazioni indifferibili sono di conseguenza quelle che determinano la necessità di presenza fisica di lavoratori all’interno del luogo di lavoro e tale necessità si determina solo in relazione al fatto che dette attività non sono espletabili a distanza e /o corrispondono ad obblighi di legge in materia di tutela e custodia del patrimonio culturale. Il dirigente decide, anche in assenza di linee guida delle Direzioni Generali, quali possono essere e adegua subito alle stesse l’organizzazione dell’Ufficio:
i lavoratori che devono continuare a garantire la presenza fisica sul luogo di lavoro devono essere dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti; il riferimento alla fruizione delle ferie è esplicitamente riferito a quelle pregresse, conto 2019 e la dizione congedo ordinario contenuta nella Circolare non si riferisce alle ferie 2020; il riferimento ad altri istituti analoghi è rapportabile in questa fase anzitutto ai recuperi per riposi compensativi di cui può essere chiesta la fruizione; deve essere attuata la sanificazione degli ambienti di lavoro. A queste misure si aggiungono quelle contenute nel D.L. 18/2020 appena emanato, alcune delle quali, come l’estensione dei permessi ex legge 104 o i congedi parentali, immediatamente fruibili. Ma sul complesso di norme che compongono questo importante atto governativo rinviamo alle valutazioni tecniche e politiche che farà la nostra Organizzazione ed ai successivi atti applicativi. Infine le questioni ordinarie: abbiamo fatto il punto sull’andamento nell’attribuzione delle posizioni organizzative 2019, è stato deciso per il momento di attribuire le medesime 44 posizioni di risulta attribuite sulle economie dell’accordo 2018 e di valutare, solo sulla base delle posizioni che sono risultate definitivamente non riassegnabili, ulteriori ampliamenti della platea. Per quanto riguarda l’accordo 2020 è quasi giunto alla conclusione, c’è l’adesione comune ad un testo che renderemo disponibile appena possibile, resta da stabilire il quantum da attribuire a questa voce a valere sul Fondo di quest’anno e ancora rimane aperto il confronto sulla cosiddetta indennità per i funzionari datori di lavoro, ovvero i Direttori di Archivi e Biblioteche non dirigenziali. Per il prosieguo del confronto si è stabilita la ripresa, tramite videoconferenza, dei tavoli di confronto infrasettimanali. Noi abbiamo chiesto di affrontare il tema della costituzione del Fondo 2020 e della sua ripartizione ed in tale contesto abbiamo chiesto di avviare un confronto finalizzato alla gestione della produttività connessa con la sopravvenuta ordinarietà del lavoro agile, anche al fine di tutelare e mantenere, in questa difficile situazione, i rendimenti salariali dei lavoratori. Accanto a questo ci attendiamo una sollecita convocazione del tavolo di monitoraggio richiesto. Ci pare giusto che il tavolo nazionale di contrattazione dia un segnale forte di continuità di lavoro a tutela dei lavoratori che devono continuare a garantire il servizio e di quelli che dovranno operare a distanza. Perché noi ci siamo e ci saremo.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale