TASSI DI INTERESSE SU MUTUI E PRESTITI: UNA QUESTIONE URGENTE
Avevamo già sollecitato, ad ottobre scorso, l’urgenza di affrontare una serie di questioni per il benessere
dei lavoratori di questo Istituto.
Per alcune battaglie, grazie all’intervento della Cgil, abbiamo registrato importanti passi in avanti: lo
0,35% è stato inserito nella legge di bilancio (attendiamo ora l’emanazione del decreto attuativo), le
procedure per la richiesta del piccolo prestito per i neoassunti sono state sbloccate, ecc.
C’è ora però, una questione che non è più rinviabile e che quindi l’Amministrazione deve affrontare in
tempi brevi.
Si tratta della rinegoziazione dei tassi di interesse su mutui e prestiti al personale.
Mentre fuori da questo Istituto l’Eurirs, l’indice in base al quali si stabilisce il tasso fisso dei mutui, non è
mai sceso così in basso (0,57% a 20 anni) noi, in Inps ed al nostro personale, eroghiamo mutui al tasso
dell’1,05-1,55%.
Mentre nel resto del Paese, con i tassi ai minimi storici, è possibile ottenere mutui a tasso fisso a partire
dallo 0,70%, per finanziare l’acquisto di una casa fino al 95% del valore dell’immobile, noi in Inps continuiamo
ad applicare, ai nostri dipendenti, tassi ormai fuori mercato.
Non è questo il benessere ed il welfare che desideriamo per i nostri lavoratori. E’ evidente che questa
imbarazzante situazione debba essere sanata al più presto.
Abbassare i tassi sui mutui, anche solo dello 0,50%, può equivalere ad una riduzione della rata di mutuo
fino a 100 euro mensili.
La richiesta di rinegoziazione dei tassi, ovviamente, riguarda anche quei mutui in riscossione dal personale
che nel frattempo è andato in pensione.
Riteniamo che anche questa sia una battaglia da condurre assolutamente in porto anche per evitare
l’imbarazzante situazione di un’Amministrazione non in linea con la realtà economica attuale ed ingiusta
verso i suoi ex-dipendenti.
FP CGIL FP CGIL
Antonella Trevisani Matteo Ariano