ISPETTORI E SMART-WORKING: UN TABÙ’ SUPERABILE
Nei mesi scorsi, com’è noto, si è chiuso un accordo sullo smart-working, da noi
non sottoscritto.
Uno dei tanti motivi per cui abbiamo ritenuto di non sottoscriverlo riguarda il
personale coinvolto. Sin dal primo incontro avevamo proposto
all’Amministrazione di considerare i colleghi ispettori di vigilanza come
personale automaticamente in smart-working, per le caratteristiche stesse
dell’attività svolta. Si tratta, difatti, di un tipo di attività chiaramente eseguita
in modo agile: l’ispettore riceve la sua programmazione e poi si organizza
autonomamente, tornando in ufficio quando serve e comunque coordinandosi
col proprio ufficio.
Riconoscere automaticamente lo smart-working agli ispettori avrebbe almeno
due effetti importanti: sarebbe un riconoscimento ufficiale di quello che già
accade e toglierebbe, dalla base di calcolo del 10%, più di un migliaio di
colleghi, dando così modo ad altri lavoratori di presentare domanda.
L’incomprensibile chiusura dell’Amministrazione alla nostra proposta continua a
lasciarci perplessi. Su questo, come su altri punti, torneremo a batterci non
appena si attiverà il tavolo di monitoraggio.
FP CGIL FP CGIL
Antonella Trevisani Matteo Ariano