Al Dirigente la Sede INPS di Asti
al Presidente del Comitato Provinciale di Asti
e, p. c. alle OO.SS. CIGIL, CISL, UIL, CISAL e RdB-CUB
agli Organi di Stampa e Informazione del territorio provinciale
La RSU della Sede di Asti e della sua agenzia di Nizza Monferrato, esprime profondo sdegno per quanto contenuto nel D.L. 112/2008 che di fatto porta allo smantellamento della Pubblica Amministrazione e, di conseguenza, di tutto lo Stato Sociale che, in tanti anni di lotte e sacrificio, i lavoratori italiani sono riusciti a costruire.
I lavoratori INPS non accettano di essere considerati “FANNULLONI”: rivendicano con orgoglio i crescenti successi cui sono pervenuti nei vari propri compiti istituzionali nel corso degli ultimi anni. Nonostante le pesanti carenze di organico, l’I.N.P.S. è grado di gestire, solo in Italia, più di 16.000.000 pensioni, garantire il sostegno al reddito in caso di disoccupazione, malattia, mobilità e cassa integrazione, maternità e supplire alle carenze di uno Stato sempre più assente verso le primarie necessità dei suoi cittadini per assicurare ancora un minimo di civiltà in questo Paese.
Depreca il (vergognoso e) COLPEVOLE SILENZIO dei vertici dell’Istituto che non hanno voluto smentire le palesi menzogne del Ministro BRUNETTA circa le esternalizzazioni dei servizi di liquidazione delle pensioni, anche perché, nel caso dell’I.N.P.S. questo vorrebbe dire cedere a terzi l’enorme patrimonio di dati sensibili di cui è depositaria.
L’Istituto non ha MAI affidato la gestione delle pensioni ad estranei, anche perché se così fosse, il costo di tali prestazioni salirebbe alle stelle, colpendo, ancora una volta e sempre di più la parte più debole del Paese
Rivendica con forza che la Sede di Asti lavora in TEMPO REALE, così come stabilito dalla CARTA DEI SERVIZI AL CITTADINO.
Chiede di spiegare quali siano i privilegi dei lavoratori pubblici che tanto vengono sbandierati, dal momento che, ormai da parecchi anni:
1) il rapporto di lavoro è di tipo privatistico;
2) il licenziamento è regolato come nel settore privato
3) gli stipendi non aumentano che di poche decine di Euro (quando va bene)
4) i rinnovi contrattuali, sebbene in presenza dei tempi stabiliti dalla legge, vengono rinviati continuamente e definiti quando ormai sono già scaduti da tempo
5) e non ultimo questo D.L. peggiora le tutele in caso di malattia.
I nostri stipendi come quelli di TUTTI I LAVORATORI DIPENDENTI, sono stati gravemente decurtati del loro potere di acquisto e del nostro salario accessorio, possiamo essere licenziati, veniamo utilizzati per lavori di mansioni superiori senza poter rivendicare né la qualifica adeguata, né, tantomeno, un aumento salariale anche momentaneo(art. 57 del D.Lgs. 29/93), come, invece succede per i dipendenti del privato
Il Pubblico Impiego costa troppo?
O costano troppo le consulenze, le esternalizzazioni, gli affitti che gli Enti sono spesso costretti a pagare perché qualche Governo li ha indotti a dismettere il proprio patrimonio immobiliare con la scusa che “privato è bello” – vedi Poste e Ferrovie, Telecom ed Enel:
– MINORI SERVIZI – AUMENTO DEI COSTI –
Si tratta di quel patrimonio, costruito con il denaro di NOI TUTTI e che avrebbero dovuto salvaguardare le pensioni dei cittadini!
NO! I LAVORATORI PUBBLICI NON CI STANNO!!!!!
Rivendicano la dignità e l’indispensabilità del proprio lavoro e chiedono a TUTTE le OO.SS. di impegnarsi in una battaglia che i lavoratori vogliono forte e determinata perché questa volta non possiamo perdere, PER NOI, PER IL FUTURO DELLE NUOVE GENERAZIONI, PER IL RISPETTO DOVUTO ALLE CONQUISTE DEI NOSTRI PADRI E PER TUTTO IL PAESE
Sollecitiamo, inoltre, un coordinamento di tutte le RSU della Provincia perché il ruolo delle rappresentanze unitarie possa contribuire, in modo decisivo, a determinare una linea condivisa e vincente
Per tutti questi motivi la Sede I.N.P.S. di Asti
PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE!!!
LA RSU I.N.P.S. – ASTI