L’INL DEVE FUNZIONARE ORA!
Sono trascorsi tre anni dall’operatività di quella che avrebbe dovuto essere l’Agenzia unica delle ispezioni. In questi anni, molte cose si sarebbero potute e dovute fare, ma si è rimasti arenati.
Pretendiamo risposte chiare e immediate alle troppe questioni che restano in sospeso. Per questo proclamiamo lo stato di agitazione del personale e avvieremo, nei prossimi giorni, una immediata mobilitazione nazionale.
INL VA FATTO FUNZIONARE ORA, SENZA PIÙ RINVII, SENZA “SE”, SENZA “MA”
E SENZA PIÙ ALIBI DA PARTE DI NESSUNO.
Certo, qualche timido passetto in avanti è stato compiuto, prevedendo uno stanziamento di risorse umane ed economiche in favore dell’INL.
Non possiamo tacere, tuttavia, che le risorse economiche stanziate sono variabili e questo condizionerà inevitabilmente i margini di intervento della contrattazione integrativa, già pesantemente ostacolata dagli organi di controllo esterno, che hanno bloccato la parte normativa del CCNI.
Non possiamo tacere che accanto alla previsione di assunzione di ispettori del lavoro ordinari, non è stata fatta una congrua previsione di assunzione di impiegati e funzionari amministrativi. Questo sta provocando un fenomeno deplorevole, quello di un’alta percentuale di personale ispettivo distolto dalla funzione ispettiva e adibito (in tutto o in parte) ad altre mansioni, con inaccettabile aumento dei carichi
di lavoro.
Non si può pensare di supplire alla carenza di personale amministrativo utilizzando altro personale, ma bisogna avere il coraggio di reclamare a gran voce l’esigenza di assumere un numero congruo di personale amministrativo, di seconda e terza area, per garantire lo svolgimento di tutte le attività svolte quotidianamente che vanno al di là della funzione ispettiva, essenziali per il ruolo istituzionale dell’INL e la tutela del lavoro che esso deve garantire.
Non possiamo tacere la grave carenza di ispettori tecnici e l’assoluta irrilevanza delle assunzioni previste riguardo a quest’ultimi. Stiamo parlando di colleghi che, tra l’altro, controllano la salute e la sicurezza in un settore – l’edilizia – tra quelli maggiormente interessati dagli infortuni sul lavoro. L’INL deve uscire fuori dalle ambiguità e dirci in modo chiaro se e come intende presidiare questo settore
strategico.
Noi crediamo serva un piano di assunzioni straordinario, programmare nell’immediato l’attivazione di percorsi di riqualificazione per attuare le progressioni verticali, sfruttando la massima percentuale consentita dal decreto “Madia” e riservando nei concorsi la massima percentuale per il personale interno.
Non possiamo tacere che consideriamo insoddisfacente la cosiddetta riorganizzazione, che non ha affatto avuto quella portata innovativa che avrebbe dovuto avere e che avevamo sollecitato: sulla carta sono stati introdotti il lavoro in team e per processi, ma nei fatti si continua a lavorare come prima, senza alcuna formazione in tal senso. Continua a mancare, intanto, un piano strategico che coinvolga il personale, tenendo conto degli obiettivi dell’INL e delle specifiche professionalità presenti.
Non possiamo tacere che le posizioni di responsabilità siano ancora assegnate solamente su base fiduciaria e senza criteri condivisi con le OO.SS., senza alcuna attenzione all’esistenza di possibili conflitti di interesse e alla rotazione negli incarichi – in moltissimi casi, consolidati e mantenuti da troppo tempo.
Non possiamo tacere che, a distanza di tre anni, l’INL non si sia ancora dotato di un’adeguata struttura tecnologica informatica degna di questo nome, affrancandosi dall’avvalimento – diventato “avvilimento” – asfittico del Ministero del lavoro, che manca soprattutto di immediatezza risolutiva, come per l’imposizione dell’ultima “innovativa” (!!) soluzione dei nuovi apparati telefonici, che spesso vanno off-line senza apparente motivazione, legati indissolubilmente all’utilizzo costante dei PC.
Non possiamo tacere che, nonostante tutti i nostri sforzi, continui a mancare una risposta esaustiva al personale su un sistema indennitario che coinvolga tutti quei lavoratori con specifiche responsabilità e compiti.
Non possiamo tacere che, nonostante tutti i nostri sforzi, le risposte dell’Amministrazione in tema di orario di lavoro siano ancora insufficienti e per nulla in linea con lo spirito innovativo che una moderna Agenzia dovrebbe avere.
Non possiamo tacere che il cambio di vertice – auspicato come una svolta per INL – nonostante tutto l’impegno profuso, non abbia avuto gli effetti sperati e che alcune scelte politiche di indirizzo troppo spesso siano apparse completamente avulse e distanti dai problemi degli uffici territoriali e poco inclini ad occuparsene, nonostante le nostre continue sollecitazioni.
In questi tre lunghi anni abbiamo fatto tutto il possibile per far decollare davvero il modello di Agenzia e scongiurare il fallimento dell’INL, presentando proposte su tutte le questioni sopra elencate, ma continuando a ricevere risposte insoddisfacenti.
Si chiede di contrastare il triste fenomeno delle morti sul lavoro, di contrastare il caporalato, di contrastare il lavoro nero. Tutto giusto, ma con quali risorse, con quale organizzazione e con quale e quanto personale?
FP CGIL CISL FP UIL PA
Matteo Ariano Michele Cavo Bruno Di Cuia