Ieri si è svolta a Bruxelles una conferenza su “Pratiche sindacali in materia di non discriminazione e diversità”, organizzata dalla Commissione Europea, alla quale abbiamo partecipato come FP Nazionale.
Nel mondo del lavoro insistono ancora profonde discriminazioni: diversità di razza, di religione, di genere, in particolare relativamente alle disabilità ed agli orientamenti sessuali, o altro ancora anche in relazione al paese europeo nel quale viene argomentata la discussione.
Dalla riunione è emerso che il sindacato svolge un ruolo significativo nel sostenere e promuovere diversità e non discriminazione. La presenza capillare sui posti di lavoro, la forza contrattuale di primo e di secondo livello, le alleanze con altre associazioni, l’affidabilità e la responsabilità della funzione, consentono alle organizzazioni sindacali di svolgere un ruolo preminente nella sensibilizzazione e nella trasmissione culturale delle differenze.
Dialogo sociale e contrattazione collettiva vanno intensificate, vanno combattuti gli arretramenti culturali e le iniziative politiche restrittive dei diritti, di chiusura verso chi non è riconosciuto come omologato.
La promozione di valori sociali di rispetto per le diversità può e deve essere potenziata attraverso la formazione dei quadri e delle RSU, con la promozione di campagne che possono svilupparsi sia attraverso media e social media che con la promozione di azioni positive sui posti di lavoro, agendo in anticipo e non reagendo di fronte alle discriminazioni con azioni collettive e non dando unicamente risposte individuali.
La situazione politica attuale è in una fase particolare, le minoranze si trovano spesso sotto attacco, per questo c’è la necessità di garantire una rappresentanza strutturata e specifica per il ruolo, ed è necessario rinforzare la richiesta per l’approvazione da parte degli Stati membri dell’UE della Convenzione ILO su discriminazione, violenza e molestie. Ambienti di lavoro e sociali sani accrescono il benessere, hanno un impatto positivo sulla salute e sulla società.
Riteniamo che tali pratiche possono essere agite oltre che sui posti di lavoro anche nell’ambito della contrattazione territoriale.
Come FPCGIL, anche attraverso alcune campagne che ci hanno contraddistinto, vogliamo essere in prima linea ed implementare la nostra azione in questo ambito.
Lara Verbigrazia
Politiche di genere