Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
On. Avv. Dario Franceschini
Egregio Ministro,
i provvedimenti di riorganizzazione da Lei voluti nel 2014-16 hanno inciso
profondamente sulle strutture e sul funzionamento del Ministero, modificandone lo
stesso assetto generale. Dalla loro attuazione sono derivati seri e diffusi problemi
funzionali e logistici – primo fra tutti lo squilibrio di risorse organizzative fra fruizione
e tutela a svantaggio di quest’ultima – che ancora aspettano un’adeguata soluzione.
Nel frattempo il Suo successore ha ritenuto di procedere – col DPCM del giugno
scorso – ad un’ulteriore riorganizzazione che, anziché tendere a risolvere i detti
problemi, ne ha sovrapposto tendenzialmente altri ancora più gravi; primo fra tutti
l’eccessivo accentramento di funzioni con sostanziale compressione dell’autonomia
di musei, parchi e archivi di Stato, e talune notevoli disfunzionalità (p. es.
l’accentramento nelle D.G. ABAP di tutti i vincoli).
Tale progetto, infatti, ha subìto in ultimo un’inopinata accelerazione, conseguente al
profilarsi della crisi di governo, che ha impedito il rispetto degli impegni a puntuali
confronti presi con le Organizzazioni Sindacali traducendosi, di fatto, in un’azione
unilaterale che non ha tenuto in alcun conto le proposte dei rappresentanti dei
lavoratori. Il problema non è solamente formale, in quanto ci troviamo di fronte al
pericolo che dal prossimo 1 gennaio, con l’entrata in vigore del DPCM, diventi
pressoché impossibile assicurare la funzionalità della gestione delle strutture
centrali e periferiche se non si interviene immediatamente e si riporta la lancetta
dell’orologio al mese di luglio appena trascorso.
Condividiamo, quindi, pienamente la Sua scelta di sospendere l’attuazione della
riorganizzazione del Ministero, sulla quale ci sembra assolutamente necessario
riflettere ulteriormente in modo ben più organico e approfondito, restituendo alle
corrette modalità il confronto con le OO. SS. in merito e ascoltando il contributo di
competenze e esperienze di cui l’Amministrazione può avvalersi.
Senza intervenire nelle legittime prerogative del vertice politico, riteniamo che una
riforma – se ritenuta davvero necessaria – si attuerebbe con proficuo successo
solamente se discussa con chi conosce da anni i problemi e le necessità di chi lavora
negli Istituti nei vari settori, altrimenti si traduce in un mero esercizio di autorità.
Un primo incontro per avviare tale confronto peraltro sarebbe una utile occasione
per conoscere le linee programmatiche sulle quali intende indirizzare l’azione di
governo sul Ministero (anche alla luce della riacquisizione delle competenze in
materia di Turismo) e degli scenari che potranno derivare dai progetti di Autonomia
differenziata che riguardano il possibile trasferimento di competenze in materia di
beni culturali alle Regioni richiedenti; delle politiche di governo degli organici; degli
sviluppi dei piani assunzionali annunciati e futuri necessari, nonché delle rilevanti
questioni contrattuali attualmente pendenti.
Riteniamo che una sua sollecita convocazione delle parti sociali sarebbe un
importante segnale politico sule modalità con cui intende indirizzare l’azione del
Ministero e una decisiva opportunità di miglioramento per le relazioni sindacali a cui
ciascuno degli attori è chiamato a contribuire.
In attesa di cortese riscontro, Le formuliamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.
FP CGIL CISL FP UILPA
F. Oliverio A. Marinelli V. Cantelmo