La Fp Cgil è d’accordo ad assumere iniziative concrete per individuare e punire quei dipendenti pubblici che, truffando la Pubblica Amministrazione e i cittadini fruitori di servizi, si sottraggono illegalmente all’obbligo di prestare la propria attività lavorativa.
Abbiamo introdotto a questo riguardo, non più di tre mesi fa e per via contrattuale, sanzioni disciplinari ancora più severe che prevedono anche il licenziamento in tronco del pubblico dipendente.
Il modo con il quale il Governo, invece, ha trattato finora il tema delle assenze per malattia fra i dipendenti pubblici sembra essere la cartina di tornasole di un approccio alle questioni che riguardano la Pubblica Amministrazione, la sua funzionalità ed efficienza di grande annuncio e di poca sostanza.
Non si dice, ad esempio, che l’incidenza per malattia nel pubblico impiego è sostanzialmente pari al tasso riscontrabile nel mondo del lavoro privato né si evidenziano le numerose realtà lavorative, che dovrebbero essere assunte ad esempio, dove grazie a modelli organizzativi sostenibili e partecipati quel tasso di incidenza scende fino a livelli quasi impercettibili.
Il Decreto “Tremonti” assume scelte assolutamente prive di quei requisiti di responsabilità, consapevolezza, fattibilità ed utilità che interventi così delicati presupporrebbero.
Si è deciso in maniera autoritaria di intervenire sul tema delle certificazioni disponendo che il pubblico dipendente (a differenza della totalità dei cittadini) non può più farsi certificare il proprio stato di malattia dal medico di famiglia, a tutti gli effetti Servizio Sanitario Nazionale, e si è disposto il rinvio di tale responsabilità a generiche “strutture sanitarie pubbliche”.
Una scelta non solo lesiva di un principio di uguaglianza dei cittadini (lavoratori pubblici o privati che siano), ma soprattutto assolutamente irrealizzabile senza ulteriori interventi normativi e finanziari.
Il Ministro Tremonti ed il Governo sanno che i servizi sanitari regionali, così come già evidenziato dagli stessi Governatori, non sono in grado di sostenere i costi di questa nuova competenza (soprattutto a fronte dei previsti ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale), sanno che sarà praticamente impossibile per le ASL garantire la certificazione nel domicilio privato e sanno anche che quei lavoratori che potranno accedere a questa certificazione potrebbero essere paradossalmente quelli che più di altri e strumentalmente abusano dell’assenza per malattia (solo chi sta bene riuscirà a raggiungere la ASL o i già intasati Pronto Soccorso degli Ospedali per farsi fare una certificazione a giustificazione dell’assenza).
Il Governo, i Ministri Tremonti e Brunetta in testa hanno assunto opzioni irrealizzabili, inutili e controproducenti.
Prendano atto dell’impraticabilità del decreto 112.
Su questo come su tutti gli altri temi che riguardano la pubblica Amministrazione il Governo apra il confronto con i sindacati: come sempre, se ce ne sarà data l’opportunità, offriremo le nostre proposte per la reale soluzione dei problemi.
Roma 1 luglio 2008