CCNI, SOLO UN TASSELLO
A seguito della firma del primo Contratto Integrativo dell’INL abbiamo saputo che diversi colleghi non lo ritengono sufficiente.
Ci riferiamo, in particolare, agli ispettori di vigilanza, che aspettavano il riconoscimento di una indennità ispettiva all’interno del CCNI. A queste colleghe e a questi colleghi vogliamo dire, con estrema franchezza, che il CCNI 2018 non poteva istituire una indennità di funzione e chi vi dice il contrario vi sta prendendo in giro per l’ennesima volta.
L’indennità non era possibile semplicemente perché il CCNI appena siglato era ancora prigioniero – per la parte economica – della logica del “costo zero”, contro cui noi ci siamo battuti sin dalla nascita dell’INL.
A partire dal 2019, invece, grazie all’inserimento nella Legge di stabilità per il 2019 di risorse specifiche per l’INL – che potranno arrivare fino a 15 milioni di euro e si aggiungeranno a quelle già presenti – sarà contrattato un sistema indennitario che – come recita l’art. 77, comma 2, lettera d) del CCNL, non a caso espressamente richiamato nel CCNI dell’INL – preveda “indennità correlate allo svolgimento di attività implicanti particolari responsabilità, anche di natura professionale”. Tra queste “attività implicanti particolari responsabilità” riteniamo debba esserci anzitutto quella ispettiva: basti pensare alle responsabilità che gli ispettori si assumono nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria ovvero per la sospensione di un’impresa, per ritenere ci siano tutti gli estremi per tale riconoscimento.
Dato che non è nostro costume illudere i lavoratori, ma parlare chiaramente con loro, vogliamo precisare che, al momento, anche con le somme inserite nella Legge di stabilità 2019 non ci pare possibile arrivare alla medesima indennità riconosciuta agli ispettori di vigilanza dell’INPS, prevista dal relativo contratto integrativo, pari a 414,94 € mensili per dodici mensilità, perché le grandezze degli Enti e dei rispettivi Fondi Risorse Decentrate sono molto diverse e anche in questo caso chi non ve lo dice vi sta prendendo in giro per l’ennesima volta. Per intenderci: l’INPS ha 5 volte il numero di dipendenti dell’INL e un FRD pari a circa 320 milioni di euro, mentre quello dell’INL dovrebbe arrivare a 30 milioni circa, per effetto dell’aumento previsto.
Il nostro obiettivo è arrivare a una equiparazione tra lavoratori che hanno simili responsabilità ma, nel frattempo, ci sembra comunque essenziale sancire a livello
contrattuale un principio: quello per cui certe attività sono meritevoli di una specifica indennità per le responsabilità ad esse connesse e iniziare a stabilire queste specifiche somme.
C’è ancora molto da fare? Certamente!
Difatti, il prossimo 8 giugno si terrà una manifestazione nazionale unitaria con cui chiederemo al Governo ulteriori risorse – economiche e umane – anche per l’INL e invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’INL a partecipare, per rivendicare il valore del proprio lavoro e del proprio ruolo.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano