“Grave e incomprensibile il silenzio del Ministero e dei vertici di Agenzia Industrie Difesa in risposta all’allarme lanciato dalla direzione dello Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri e dai sindacati per il sostanziale blocco delle attività produttive dell’ente”. Questo il commento di Fp Cgil, Cisl Fp, Uila Pa e Confsal a proposito della chiusura della locale centrale idroelettrica.
Chiusura decisa per l’assenza delle risorse economiche destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria e la messa in sicurezza e il funzionamento di un impianto, fanno sapere i sindacati, “che negli anni passati ha garantito al Ministero della Difesa un introito di oltre un milione di euro. Eppure continuano a essere negate poche centinaia di migliaia di euro anche per promuovere l’adeguamento dei locali e degli impianti destinati a riprendere l’attività di produzione”.
“Questa decisione pone a forte rischio l’occupazione locale e le prospettive di lavoro in un territorio già pesantemente colpito dalla crisi. Non ci spieghiamo perché con i proventi della vendita dell’energia elettrica prodotta dalla centrale non si scelga di dare impulso alla produzione dello stabilimento, ma al contrario si scelga di disinvestire e di chiudere. Ci aspettiamo risposte, non silenzio”, concludono le sigle sindacali.