MIT – Chi fa e poi disfa non perde mai tempo
Dopo anni di blocco, lo scorso 19 settembre si erano siglati l’accordo e il regolamento per la ripartizione dell’incentivo per le funzioni tecniche previsto dall’articolo 113 del D. lgs. n. 50 del 2016. A distanza di sette mesi, il citato accordo non solo non è ancora operativo, ma, con il varo del Decreto c.d. “Sblocca Cantieri”, esso è destinato a rimanere solo un mero esercizio di stile, privo di effetti giuridici, in quanto viene modificato l’articolo 113 del Codice degli appalti.
Ora, al di là delle considerazioni di carattere generale secondo cui tale decreto, nel concreto, allenta i controlli e permette l’utilizzo sistematico del massimo ribasso, aprendo ulteriori praterie a corruzione e infiltrazioni mafiose, per il personale Mit rileva un problema circa le attività svolte sino all’entrata in vigore del decreto, posto che lo stesso ha escluso dall’incentivazione tutte le attività di programmazione della spesa per investimenti, di valutazione preventiva dei progetti, di predisposizione e di controllo delle procedure di gara e di esecuzione dei contratti pubblici, includendo, per contro, le attività di progettazione, di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione e di verifica preventiva della progettazione.
E’ evidente che sarà necessario che si tenga conto dei diritti quesiti dei lavoratori che hanno posto in essere la loro attività sulla base della superata normativa. Si rende pertanto urgente cominciare ad avviare un percorso che definisca la fase, ormai divenuta transitoria e avviare la discussione circa i nuovi criteri.
Il coordinatore nazionale MIT FP CGIL
Paolo Camardella