ODG Assemblea Nazionale dei Dirigenti Penitenziari FP CGIL

18 Luglio 2011

ODG Assemblea Nazionale dei Dirigenti Penitenziari FP CGIL

 
Ordine del giorno approvato dall’assemblea nazionale dei
Dirigenti penitenziari Fp Cgil

 
Si è svolto oggi a Roma l’attivo nazionale dei dirigenti penitenziari iscritti alla Fp Cgil.
I Direttori degli Istituti e dei servizi penitenziari, degli Uffici di esecuzione penale esterna, degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari hanno espresso forte preoccupazione per la situazione di grave crisi che sta attraversando il sistema penitenziario italiano.
In particolare preoccupa la sostanziale assenza di prospettive del sistema penal-penitenziario, sempre più orientato verso politiche di carcerizzazione e di esclusione sociale anziché verso soluzione extradetentive e di inclusione.
La già grave situazione di sovraffollamento riscontrabile in alcune realtà penitenziarie fra le più significative del Paese, l’inarrestabile trend di ingressi nel circuito carcerario (circa 1.000 unità al mese), le scelte che il Governo sta assumendo nel cd. “pacchetto sicurezza” e sull’immigrazione, l’assoluta assenza di progetti riformatori più ampi del sistema penale danno l’esatta dimensione di un percorso molto pericoloso per l’amministrazione penitenziaria e per l’intero paese.
Fra qualche mese le carceri scoppieranno letteralmente e senza più nessuna possibilità altra.
I dirigenti penitenziari aderenti alla Fp Cgil, quindi, nell’augurare buon lavoro al Nuovo Ministro della Giustizia On. Alfano, chiedono al Guardasigilli ed al Governo tutto di meglio riflettere sulle prospettive devastanti che questo approccio ossessivamente securitario, non accompagnato peraltro da nessun disegno organico di riforma, lascia presagire, da qui a qualche mese.
Bisogna urgentemente mettere mano al codice penale e prefigurare interventi deflativi del sistema carcerario; pene diverse dal carcere per i reati meno gravi e di minor allarme sociale, maggiore ricorso a misure penali diverse dalla detenzione, investimenti concreti ed organici sulle finalità risocializzanti della pena e sulla inderogabile necessità di recuperare alla società quei cittadini, italiani o stranieri che siano, che hanno violato il patto di cittadinanza.
I dirigenti penitenziari della Fp Cgil chiedono al nuovo Ministro l’apertura formale di un tavolo di confronto sulle prospettive del sistema e sull’azione di Governo sul tema della pena.
I dirigenti penitenziari della Fp Cgil condividono appieno le scelte operate dal Parlamento di dare finalmente attuazione alla legge di riforma della sanità penitenziaria.
L’affermazione del carattere universale del diritto alla salute anche per i cittadini momentaneamente privati della libertà personale, la nuova e concorrente responsabilità istituzionale del Servizio Sanitario Nazionale nella gestione dei bisogni della popolazione ristretta sono novità di grande rilievo per il sistema penitenziario italiano, storicamente caratterizzato dai suoi aspetti totalizzanti e di chiusura all’esterno e rappresentano scelte di grande civiltà giuridica e sociale.
Ora, a DPCM pubblicato, si aprano immediatamente confronti interistituzionali, Giustizia/Salute, Provveditorati Regionali/Regioni, Istituti penitenziari/ASL, affinché la delicatissima fase di passaggio delle funzioni avvenga garantendo continuità nelle prestazioni sanitarie, rispettando le nuove responsabilità che il SSN va ad assumere in sinergia con le responsabilità che rimangono in capo all’istituzione carceraria e tutelando i diritti del lavoro degli operatori coinvolti nel passaggio.
I dirigenti penitenziari della Fp Cgil, infine, nel dare atto agli attuali vertici del DAP di aver fattivamente operato nella direzione della necessaria contrattualizzazione del loro rapporto di lavoro, pur in presenza di una legge di riforma della dirigenza che impone limiti importanti alla necessaria attestazione di adeguati livelli di responsabilità e di autonomia del dirigente, chiedono con fermezza una visibile accelerazione delle procedure di confronto per arrivare al pieno esercizio delle funzioni dirigenziali per tutti i direttori di Istituto e servizio penitenziario.
E’ infine non più sostenibile che circa 500 dirigenti penitenziari, quelle donne e quegli uomini che con responsabilità elevate concorrono a garantire la tenuta dell’intero sistema penitenziario operino senza contratto di lavoro da ormai circa tre anni.
A tal proposito i dirigenti penitenziari della Fp Cgil chiedono ai Ministri Brunetta ed Alfano di convocare immediatamente le OO.SS. rappresentative per la sottoscrizione del primo contratto di lavoro.
Roma, 29 Maggio 2008

 
 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto