Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato delle Segreterie Nazionali:Attacco frontale al contratto nazionale, ai lavoratori e alle lavoratrici dell’igiene ambientale pubblica e al ruolo del sindacato – Gravissimo atteggiamento da parte di Federambiente
Oramai siamo all’epilogo di una vicenda che sta assumendo toni e contenuti gravi e alquanto preoccupanti.
L’atteggiamento di Federambiente, nonostante l’impegno e i sacrifici di migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore dell’igiene ambientale per ottenere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, è sconcertante e privo di qualsiasi logica e prospettiva positiva per far crescere il settore.
Assistiamo da giorni a delle prese di posizioni alquanto singolari e minoritarie, ma purtroppo ostative, all’interno di Federambiente che non hanno alcun legame con la logica della chiusura contrattuale dello scorso 5 aprile che è riuscita al meglio a sintetizzare e proporre, attraverso un patto forte tra imprese e lavoratori, gli strumenti necessari allo sviluppo e alla crescita del settore dell’igiene ambientale in un mercato da regolamentare con norme e procedure condivise.
Questa è la sintesi di quel contratto che, evidentemente, toglie fiato a chi pensa che il settore debba ristrutturarsi scaricando i costi degli errori gestionali sui lavoratori del settore considerando, conseguentemente, il costo del lavoro una marginalità per l’impresa.
Ora, non può Federambiente raccontare che il motivo del disaccordo è relativo unicamente alla questione dei quadri dimenticando di leggere i suoi documenti consegnati al Tavolo che propongono di restringere il campo d’applicazione del contratto – escludendo la parte della manutenzione e quella degli impiegati- di rinviare totalmente al 2010 l’applicazione dell’accordo sulle esternalizzazioni senza prevedere norme di rientro degli appalti in essere a quella data e di rivedere alcune parti della classificazione del personale.
Questo settore ha sviluppato negli anni un modello di relazioni industriali partecipativo che ha permesso lo sviluppo e la crescita delle imprese concertando con le rappresentanze dei lavoratori il raggiungimento degli obiettivi.
Probabilmente tutto ciò non è più riconosciuto da Federambiente, la rappresentanza delle imprese pubbliche del servizio ambientale e quindi anche espressione del welfare locale, che nega l’applicazione del contratto nazionale e mina la dignità di tutti i lavoratori e del sindacato attraverso la decisione unilaterale di versare un acconto economico, un’elemosina elargita per indebolire le convinzioni di chi rivendica il giusto contratto nazionale.
Questo atteggiamento è assolutamente grave ed irresponsabile perché attacca l’insieme della rappresentanza del mondo del lavoro e scardina il sistema di relazioni/concertazione tra le Parti che da anni è l’asse portante nel nostro settore.
Evidentemente, questa “strategia” non è stato considerata in tutta la sua ampiezza e in tutto il suo significato.
Fortunatamente la maggior parte delle imprese, soprattutto le più grandi, non hanno raccolto questo invito e alcune di loro hanno versato gli aumenti in busta paga nella retribuzione parametrale di maggio.
E’ il caos, che non può che preoccupare le Segreterie Nazionali ma, evidentemente, non le può esimere da non inasprire la vertenza per far corrispondere a tutti i lavoratori e le lavoratrici le spettanze economiche e normative pattuite.
Occorre ora dare prosecuzione nell’iniziativa utile per sbloccare la situazione determinatasi, rimuovendo tutte le chiusure poste in essere da Federambiente. Pertanto, anche in considerazione del documento approvato dall’assemblea nazionale dei quadri e dei delegati, le Segreterie Nazionali prevedono una serie d’azioni articolate su più interventi.
– Vanno immediatamente sospese tutte le relazioni industriali con le imprese che non hanno ancora applicato il contratto nazionale, sottoscritto lo scorso 5 aprile, sia nella parte normativa sia nella parte economica, sulla base delle quantità previste nel ccnl Fise/Assoambiente. Per le imprese interprovinciali è opportuno comunicare anche la rottura del confronto con la Holding;
– Deve proseguire ed intensificarsi un’applicazione tassativa delle norme contrattuali, particolarmente per quanto attiene le condizioni di sicurezza e dell’igiene sul lavoro, il rispetto degli orari e dei limiti dello straordinario ( giornaliero, settimanale e annuale) e dei riposi ( domenicale e delle 11 ore consecutive anche in regime di reperibilità) richiedendo l’intervento degli Enti ( ASL, Ispettorati ecc.) preposti al loro controllo;
– Dovranno essere tenute assemblee dei lavoratori in orario di lavoro anche presso le sedi dei Comuni, in modo da sensibilizzare le Amministrazioni, concentrando i partecipanti in caso di più appalti nelle realtà più rilevanti in modo da determinare maggiore visibilità;
– Preparare al meglio l’astensione da ogni forma di lavoro straordinario per i giorni 4-5-6-7-8-9-10-11-12 giugno 2008.
Azione già comunicata alle Imprese e alla Commissione di Garanzia;
– Analizzare e dividere tutte le azioni legali attivabili sul piano territoriale;
– Preparare al meglio la successiva iniziativa di sciopero nazionale prevista per la fine del mese di giugno.
Lo sforzo richiesto a tutti, strutture sindacali, RSU, RSA e lavoratori è senza dubbio notevole ma corrispondente alla portata dello scontro in atto con la rappresentanza delle imprese pubbliche.
Si tratta di battere chi in sostanza non vuole applicare il contratto e gettare il settore nel caos totale.
Non si possono più accettare rinvii pretestuosi e pessime provocazioni, i lavoratori e anche molte aziende cominciano ad essere stanche di chi del settore non ne sa e non ne vuole sapere.
FPCGIL – FITCISL – UILTRASPORTI – FIADEL
Roma 30 maggio 2008