A: Ministro dello Sviluppo Economico
on. Luigi Di Maio
pc: Segretario Generale MiSE
dott. Salvatore Barca
Direttore Direzione generale per le
risorse, l’organizzazione e il bilancio
dott.ssa Barbara Luisi
Roma, 29 marzo 2019
Egregio Ministro,
le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno più volte rappresentato alla SV i numerosi problemi che
preoccupano i lavoratori del MISE e pongono pesanti interrogativi sul futuro del Dicastero da lei guidato.
Nonostante le nostre ripetute richieste, ad oggi non si ha alcun riscontro positivo, diversamente sono
violate prerogative sindacali su materie che devono essere oggetto di confronto tra le parti.
L’iter per le assunzioni stenta a partire e appare del tutto insufficiente a ricoprire le esigenze degli Uffici, in particolare quelli periferici, al fine di poter offrire continuità ai servizi che il Ministero eroga agli
imprenditori e ai cittadini ed attualmente in ulteriore difficoltà per alcune scelte non adeguatamente
ponderate sui tempi di fruizione delle ferie pregresse.
Numerose professionalità, anche a seguito dei nuovi provvedimenti in tema previdenziale, andranno in
pensione nei prossimi mesi e non potranno trasferire il loro bagaglio di esperienza e professionalità ai
nuovi assunti, la situazione degli Uffici dove operano vedrà pertanto crescere le già gravi difficoltà operative quotidianamente affrontate; le chiediamo quindi un intervento Legislativo che permetta, in deroga alle modalità ordinarie, di assumere personale a seguito dell’opportunità offerta dalla “ quota 100”, nonché di attivare quanto prima scorrimenti di graduatorie di concorsi MiSE ancora in essere.
Da tempo circolano inoltre, informazioni in merito al processo di riorganizzazione che, pare, modificherà pesantemente l’attuale assetto.
Di tale progetto, oltre che le strutture tecniche, non sono resi partecipi i sindacati, in barba a precise
disposizioni contrattuali.
Si ritiene, tuttavia, importante precisare che dovrà essere condiviso da subito un progetto organico che
chiarisca la missione del Ministero e che non saranno accettati dal personale né ulteriori ridimensionamenti del ruolo e delle attività del MISE, né progetti che riducano i punti di funzione. Le strutture attuali, infatti, denunciano risorse insufficienti rispetto ai carichi di lavoro, una riduzione del numero delle Direzioni e degli Uffici avrebbe inevitabilmente ripercussioni sulle prospettive di carriera e, soprattutto, determinerebbe un ulteriore e non sostenibile aggravio dei compiti che, con le scarse risorse, finirà inevitabilmente per incidere negativamente sulle attività svolte.
Si attiva nuovamente ed in modo pervicace quella spirale che vede la classe politica precostituire le
condizioni per rendere inefficiente e carenti i servizi erogati alla collettività, minando ulteriormente il
precario rapporto di fiducia tra cittadini e lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Se questo è il disegno non ci lasceremo mettere il “cerino in mano”, denunceremo con forza i fatti e le scelte del decisore politico che hanno determinato tale situazione, sensibilizzeremo con tutti i nostri mezzi l’opinione pubblica circa il progetto di costante delegittimazione del lavoro pubblico a danno, soprattutto, dei cittadini stessi.
In un assordante silenzio è altresì finito l’appello che abbiamo rivolto alla SV e ai suoi collaboratori in merito alle gravi penalizzazioni del personale del MiSE, che si vede, ingiustificatamente, privato dal MEF di somme del salario accessorio che gli spettano di diritto. Un’inerzia, quella dei vertici del Ministero, ancora più grave visti gli sforzi compiuti dal personale per “tamponare al meglio” con la propria abnegazione professionale situazioni critiche e alla luce dei risultati ottenuti nella legge di bilancio dai colleghi di altri Ministeri, che invece hanno visto un significativo aumento delle risorse per le progressioni economiche.
Si chiede ai lavoratori di operare in condizioni precarie, si resta sordi alle segnalazioni e richieste avanzate per offrire idonei servizi alla collettività, non si offre alcuna prospettiva di crescita delle funzioni e del ruolo del Ministero, si procede senza alcun confronto in progetti che invece aggraveranno ulteriormente la situazione e da ultimo si privano, senza batter ciglio, i lavoratori di risorse per la produttività che gli spetterebbero di diritto.
La misura è decisamente colma.
Le scriventi attivano da subito lo stato di agitazione del personale e, in assenza di riscontri concreti,
procederanno a tutte le iniziative necessarie per tutelare le prospettive del Ministero e dei suoi lavoratori e per denunciare all’opinione pubblica lo stato di abbandono in cui versa, stato che può mettere a rischio
importanti attività per il Paese e per i cittadini.
Ministero dello Sviluppo Economico
FP CGIL CISL FP UILPA CONFSAL UNADIS DIRSTAT
M. Benevento C. Filacchioni S.Fricano S.Miragliotta F.Sottile C.Emanuele Mingoia