CCNI: LA DISCUSSIONE PROSEGUE
Nella giornata del 25 marzo è proseguita la discussione sul CCNI – parte normativa ed economica – e c’è stato poi un secondo conclusivo incontro sulla riorganizzazione, su cui scriveremo altro comunicato.
Riguardo al CCNI, nell’ambito della piattaforma unitaria, abbiamo ribadito la necessità di una piena trasparenza sulle attività svolte. Pertanto, abbiamo chiesto che siano previsti:
– un prospetto di dettaglio, da consegnare alle OO.SS., sulle somme di salario accessorio attribuite ai singoli lavoratori, comprensivo anche dei criteri di calcolo;
– un’informativa sindacale a consuntivo sui corsi di formazione cui i lavoratori hanno partecipato – così da verificare che a tutti sia data possibilità di crescita professionale;
– trasparenza anche in materia di incarichi quali gli arbitrati, per evitare che l’assegnazione degli stessi possa concentrarsi su poche persone.
In questa stessa prospettiva, abbiamo chiesto di avere contezza dei criteri di distribuzione delle somme destinate al Gruppo Info-Vigilanza ed evidenziato che la creazione di una Direzione Centrale destinata all’informatica rende, ora, superate le esigenze che avevano portato alla creazione di questo gruppo.
Se davvero l’INL vuole dare segnali tangibili di novità e cambiamento, non dovrebbe avere alcun timore di introdurre norme sulla trasparenza, come invece ci sembra emerga dalla discussione in corso.
Per quanto riguarda il diritto di assemblea, con particolare riferimento alle sedi accorpate, diventa necessario prevedere la possibilità di assemblea in videoconferenza, se richiesta da parte sindacale. Laddove i lavoratori siano costretti a recarsi nella sede dove non prestano servizio, bisogna comunque considerare solo il tempo di assemblea e non anche quello di viaggio.
Sulla parte economica, relativamente al 25%, la nostra richiesta è stata di evitare l’effetto distorsivo che in alcune realtà quella quota ha prodotto; pertanto,
riteniamo debbano esservi ricomprese anche attività amministrative latamente intese – come il servizio di turno e le conciliazioni monocratiche, ad es. – e che il tetto massimo di 3.000 euro debba essere comprensivo di tutto quanto previsto dal CCNI, senza alcuna esclusione.
Abbiamo confermato la nostra contrarietà all’esclusione – fra le presenze equiparate ai fini della produttività collettiva – dell’art. 33, comma 3, della L. 104, facendo presente che, attualmente, chiunque abbia un figlio o un coniuge da assistere, si ritrovi spesso solo e senza welfare a sostegno.
Sulla differenziazione della premialità individuale, abbiamo unitariamente chiesto che la norma trovi applicazione solo per il secondo semestre del 2018, in modo da valutarne – come prima applicazione – portata ed effetti. Diventa comunque indispensabile attivare un confronto sul sistema di valutazione, come prevede il CCNL, visto che l’INL non ne ha ancora uno proprio.
E’ stato, poi, introdotto un articolo con cui l’Amministrazione si impegna a dare attuazione a due previsioni del CCNL: introduzione di assicurazioni per la responsabilità civile e attivazione del patrocinio legale, anche avvalendosi dei propri legali, per assistere i propri dipendenti messi sotto processo civile /penale per fatti connessi a ragioni di servizio.
Mentre riguardo al primo punto non possiamo che essere favorevoli – laddove Amministrazione ci dia la certezza dei fondi a copertura – sul secondo, pur condividendo pienamente le finalità di tutela, in particolare nei confronti degli ispettori – che spesso subiscono ingiusti processi a fini ritorsivi – dobbiamo evidenziare che l’INL non dispone di propri avvocati come accade in INPS e INAIL, visto che la contrattazione di provenienza è diversa e, quindi, l’unica strada praticabile ci pare quella di una convenzione con altri soggetti, ad esempio l’Avvocatura dello Stato. D’altra parte non vorremmo che questo incoraggi l’Amministrazione a proseguire con la consuetudine del “fare le nozze coi fichi secchi”, ossia di dare ulteriori incombenze ai colleghi in assenza di qualsivoglia riconoscimento agli stessi, come accaduto di recente proprio con l’attribuzione della difesa tecnica in appello agli uffici del legale e contenzioso, senza una formazione per tutti i funzionari.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano