LUCI ED OMBRE!
Una riunione con luci ed ombre quella svoltasi ieri sui temi del “lavoro agile” (smart working) e della mobilità territoriale nazionale riservata al personale di ruolo dell’Istituto.
Sul primo argomento, tema sul quale l’INPS è in forte ritardo rispetto alla normativa varata tra il 2015 ed il 2017, dopo aver ricevuto la scorsa settimana una bozza di protocollo di intesa dall’Amministrazione, documento elaborato in parte in linea con i contenuti delle “Linee guida” definite dalla presidenza del Consiglio dei Ministri/ Dipartimento della Funzione Pubblica con la direttiva n.3/2017, abbiamo formulato una serie di osservazioni riassumibili nei seguenti punti:
– apertura a tutto il personale, compresi i medici, esclusi nella fase di sperimentazione del nuovo istituto, per l’accesso a questa nuova modalità di esecuzione della prestazione lavorativa caratterizzata dall’essere svincolata dalla tradizionale dimensione spazio-temporale della sede ordinaria di servizio;
– eliminazione della preclusione per l’accesso allo smart working per i dipendenti che abbiano riportato sanzioni disciplinari (previsione non contemplata in nessun atto né normativo, Legge n.124/2015 e L. n.81/2017, né amministrativo di carattere generale) unitamente alla cancellazione del paragrafo che affida al dirigente la valutazione dei potenziali candidati sulla scorta di criteri quali l’affidabilità e la capacità di lavorare responsabilmente che lasciano eccessivi margini di discrezionalità in capo all’Amministrazione nell’individuazione della potenziale platea dei destinatari;
– integrazione dei criteri da applicare nel caso in cui le domande superino il numero dei posti disponibili, prevedendo accanto alle condizioni di salute del dipendente anche quelle dei familiari o conviventi, visto che la norma proposta dall’Amministrazione, individua soltanto alcune particolari categorie di familiari ed inserendo lo svolgimento di attività di volontariato;
– previsione dell’informativa e del confronto con le Organizzazioni Sindacali e con le RSU di sede sull’elaborazione dei progetti di smart working da parte dei responsabili di ogni Struttura centrale e territoriale coinvolta;
– inserimento dell’obbligo di motivazione per iscritto delle ragioni del diniego in caso di reiezione delle domande di accesso al “lavoro agile”;
– possibilità, così come prevede la Direttiva n.3/2017 e recepito da altre Amministrazioni del nostro comparto, di fruizione non in forma intera, ma in forma frazionata ad ore, delle giornate lavorative in modalità delocalizzata rispetto alla sede ordinaria di lavoro;
– inserimento delle Organizzazioni Sindacali, firmatarie del CCNL di comparto, nell’organismo paritetico che dovrà monitorare l’attuazione dello smart working;
– riduzione dei tempi di sperimentazione, così da valutare l’estensione del “lavoro agile” a tutte le Sedi.
Rispetto alle nostre osservazioni, ed a quelle formulate dalle altre Organizzazioni sindacali, l’Amministrazione si è riservata di valutarne il merito aggiornando la riunione sull’argomento ad altra data.
In ordine alla mobilità territoriale nazionale a domanda riservata al personale dell’Istituto abbiamo sottoscritto il relativo accordo che ricalca i contenuti della disciplina del 2013 ad eccezione dell’apertura della mobilità verso tutte le sedi territoriali: precedentemente la mobilità era diretta solo verso le agenzie con esclusione delle direzioni provinciali. La procedura di mobilità nazionale sarà avviata a conclusione delle procedure di mobilità attivate all’interno degli ambiti territoriali di riferimento delle Direzioni regionali e delle Direzioni di coordinamento metropolitano.
A conclusione dell’incontro, ci è stato comunicato che il Presidente riterrebbe inopportuna – al termine del suo mandato – la chiusura dei tre CCNI 2018 ancora pendenti, per i quali oggi avremo un incontro.
Se così fosse, riteniamo questa presunta inopportunità tardiva e fuori luogo: inopportuna, infatti, ci è parsa l’approvazione della Determina n.153/2018, che non rispetta il CCNL, blocca i passaggi verticali dalla prima alla seconda area e sottostima il fabbisogno di tutto il personale, aree, professionisti e dirigenti, al punto tale da farci presentare un ricorso al TAR e un esposto per condotta antisindacale.
Se siamo arrivati a febbraio 2019 a discutere dei tre CCNI del 2018, non è certo per responsabilità nostra: non siamo stati noi, per esempio, ad aver bloccato per mesi il tavolo della contrattazione, facendo sedere al tavolo sigle non firmatarie che la settimana scorsa hanno perso l’ennesimo ricorso giudiziario sul punto.
Noi eravamo e siamo disponibili alla trattativa e, se questa non dovesse chiudersi, è bene che ciascuno si assuma le proprie responsabilità.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO