Al Ministro della Difesa
Dr.ssa Elisabetta Trenta
Signora Ministro,
siamo purtroppo costretti a rilevare che, dopo l’incontro dello scorso 19 Luglio sulle criticità
del sistema Difesa e dei problemi dei dipendenti civili -questioni irrisolte e successivamente richiamate nella nota trasmessa lo scorso 7 Novembre e, da ultimo, nel comunicato stampa diffuso il 15 Novembre- ad oggi nessun cenno di riscontro è pervenuto alle scriventi organizzazioni sindacali confederali.
In quella prima ed unica occasione d’incontro, dopo averci frettolosamente ascoltato, Lei ci assicurò che la Sua politica del cambiamento si sarebbe concretizzata attraverso:
– il rilancio della formazione e dell’aggiornamento professionale di tutto il personale delle aree funzionali della Difesa;
– l’assunzione del personale civile necessario, utilizzando tutte le possibile forme di reclutamento
consentite dalla vigente normativa;
– la trattazione “a step” delle rilevanti problematiche che avevamo portato alla Sua attenzione.
Accogliemmo con favore l’assunzione di quegli impegni e, in tal senso, giudicammo in maniera più che positiva anche la decisione di mantenere per sé la delega alle relazioni sindacali, intesa come segno concreto di attenzione verso quelle antiche e annose problematiche che, ovviamente, hanno in parte contribuito a caratterizzare l’intervento da Lei prodotto nell’audizione svolta dinanzi alle Commissioni Difesa di Camera e Senato.
Solo pochi giorni dopo il nostro incontro, fu lo stesso Ministro della Funzione Pubblica a dichiarare
di voler predisporre un massiccio reclutamento di almeno 450.000 dipendenti pubblici da inserire nella legge di bilancio 2019 e, a tal fine, con apposita circolare diramata nei primi giorni dello scorso mese di Agosto, chiese a tutte le amministrazioni statali di far pervenire al competente Dipartimento un nuovo piano straordinario di fabbisogno di personale. In relazione all’avvio di questa ormai prossima campagna straordinaria di assunzioni, Le chiedemmo di organizzare uno specifico incontro che poi Lei decise di affidare ai Suoi più stretti collaboratori e consiglieri. Costoro, lo scorso 26 Ottobre, tentarono di rassicurarci, sostenendo che la richiesta di assunzione di circa 2.000 dipendenti civili della Difesa, tra quelli inseriti nel piano ordinario e quelli previsti nello straordinario, era stata correttamente trasmessa.
Peccato che di quei solenni impegni, tutt’oggi, non vi sia alcuna traccia nella bozza di legge di bilancio 2019 bollinata e trasmessa in Aula per l’avvio della discussione parlamentare iniziata ieri sera alla Camera, mentre risultano essere presenti numerose assunzioni destinate ad altre amministrazioni pubbliche che, evidentemente, anche se comprenderne le ragioni è faticoso, pesano politicamente molto più del Ministero della Difesa.
Ciò detto, in costanza di un’ingiustificabile assenza di attenzione/soluzione alle molte e importanti
vertenze che denunciamo, inascoltati, ormai da mesi quali, ad esempio, il problema dei colleghi di prima area bloccati da anni nella crescita professionale, la mancata attuazione della norma che consentirebbe i passaggi fra le aree, la mancata soluzione del problema dei lavori insalubri e, soprattutto, in considerazione della manifesta impossibilità di poter accedere ad un corretto sistema di relazioni sindacali improntato all’auspicato dialogo costruttivo e trasparente con la massima Autorità politica del Ministero, con la Direzione generale del personale civile e con alcuni tra gli Stati maggiori delle Forze armate, le scriventi OO.SS. proclamano lo “Stato di agitazione nazionale del personale civile della Difesa”, riservandosi di avviare nei prossimi giorni le conseguenti iniziative di protesta ritenute necessarie a sostenere pubblicamente le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa.
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL UNSA
Francesco Quinti Massimo Ferri/Franco Volpi Sandro Colombi Gianfranco Braconi