“Una discussione che ci porta indietro di anni, quando al contrario sui rifiuti ci sarebbe bisogno di una strategia nazionale fondata sul pubblico e la chiusura del ciclo“. A sostenerlo è la Funzione Pubblica Cgil, categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dell’igiene ambientale, in merito al “dibattito che si è aperto in questi giorni sul trattamento dei rifiuti in Campania e ci riporta indietro di diversi anni“.
Secondo la Fp Cgil, “l’emergenza Terra dei fuochi oggi, a differenza di allora, non può che essere affrontata sfruttando gli enormi passi in avanti fatti dal settore del trattamento in termini tecnologici e industriali. Non si tratta né di demonizzare l’utilizzo di impianti di trattamento, né di pensare che l’inceneritore in ogni provincia possa essere una soluzione. E non può essere sicuramente un sistema sostenibile per migliaia di amministrazioni locali il trasporto dei rifiuti dal centro sud agli impianti del nord. Alla Campania, a Roma e a tutto il Mezzogiorno servono politiche radicalmente differenti”.
Nel dettaglio, osserva la categoria della Cgil, “occorre ripensare al ciclo dei rifiuti con una logica industriale, attraverso una strategia nazionale sulla costruzione di impianti per il trattamento dei rifiuti che metta al centro il ruolo del sistema pubblico e che consenta la chiusura del ciclo stesso. Servono strategie concrete su prevenzione, riduzione dei rifiuti, riuso e recupero anche energetico; sistemi di tariffazione puntuale per premiare economicamente le utenze più virtuose e responsabilizzare i cittadini; investimenti, a partire dalla creazione di nuova occupazione, per incrementare la quantità e la qualità della raccolta differenziata e per ridurre i materiali da smaltire a vantaggio dello sviluppo dell’economia circolare di tutto il paese. Queste – continua – sono le scelte da compiere urgentemente senza riproporre discussioni vecchie di venti anni, esclusivamente per scopi elettorali, e lasciare nel degrado totale i cittadini di tante regioni e migliaia di lavoratori che lavorano in condizione disumane, spesso senza stipendio, nonostante le tasse sui rifiuti al sud siano quasi il doppio del nord del paese”, conclude la Fp Cgil.