COMUNICATO CONGIUNTO
Mentre si attende il rinnovo del CCNL della PCM (ormai scaduto da 10 anni!), l’Amministrazione ancora una volta agisce alle spalle dei dipendenti della PCM.
Così, ignorando il confronto con le rappresentanze dei lavoratori, l’Amministrazione ha proceduto ad indire due bandi di concorso per assunzioni alla PCM attraverso RIPAM di cui:
1) Concorso pubblico, per titoli e per esami, per 13 posti per dirigenti di seconda fascia a tempo indeterminato da inquadrare nel ruolo speciale della
protezione Civile e 4 posti di personale da inquadrare nei ruoli della PCM;
2) Concorso pubblico, per titoli e per esami per la copertura di 12 posti di personale non dirigenziale a tempo indeterminato da inquadrare nei ruoli della PCM.
Trattandosi di assunzioni legate ai fabbisogni reali dell’amministrazione, quantomeno l’Amministrazione avrebbe dovuto coinvolgere preventivamente le OO.SS. nella individuazione dei fabbisogni stessi, tanto è vero che sono state tralasciate, riguardo al concorso per dirigenti, linee di attività che risultano nevralgiche per il funzionamento della Protezione Civile, come ad esempio “l’area medica”.
Ora, fermo restando che le politiche assunzionali sono sempre ben accette quando non in contrapposizione con i diritti dei lavoratori della PCM, L’Amministrazione, invece di impegnarsi a risolvere le questioni che essa stessa ha creato, ha definitivamente “trascurato”, con miopia assurda, ogni forma di politica del personale abbandonando al proprio destino i dipendenti, secondo quanto affermato da alcuni vertici ammistrativi, ormai “vecchi e demotivati “ della PCM.
Nascondendosi dietro a fantasiose interpretazioni di norme e contratti:
L’Amministrazione
– non ha affrontato e non affronta le questioni riferite ai vecchi passaggi tra le aree (che ha prodotto un contenzioso inaudito), per esempio, facendo scorrere la graduatoria interna come ha fatto per quella del concorso esterno oppure correggendo un loro errore attraverso l’istituzione di un nuovo ordinamento professionale che riconosca a tutti i lavoratori di accedere ai percorsi di carriera senza sbarramenti per un giusto riconoscimento della professionalità acquisita e dei titoli di studio;
– ignora completamente l’applicazione dell’art. 30 del dlgs 165/01, che prevede, prima di ogni espletamento di concorsi esterni, l’inquadramento del personale comandato, come hanno fatto (e stanno facendo nuovamente) altre Ammministrazioni dello Stato. Anzi per ottemperare a qualche richiesta di nuovi “capi Dipartimento” senza alcun criterio e di un buon andamento ed economicità dell’amministrazione, sono stati restituiti (o sono in via di restituzione) comandati in servizio da decenni in PCM, con il pretesto che non hanno la professionalità adeguata per il nuovo vertice; che fine ha fatto la “banca delle professionalità” tanto voluta dai vertici amministrativi tanto da farne un obiettivo trasversale che avrebbe permesso una mobilità interna del personale?
SE QUESTE SONO LE PREMESSE PER L’AVVIO DEL RINNOVO DEL CCNL…
PREPARIAMOCI A DIFENDERE CON FORZA I NOSTRI DIRITTI!