“Una stretta intollerabile che elimina ogni traccia di umanità nell’azione amministrativa del rilascio dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, burocratizzando così l’intero processo”. Così la Fp Cgil commenta la circolare del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, inviata a prefetti e presidenti delle Commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale.
“Adducendo motivi di sicurezza derivanti da difficoltà di inserimento e problematiche sociali, come recita la circolare, il ministro Salvini continua a trattare il tema immigrazione come una questione di solo ordine pubblico, alimentando irresponsabilmente nel paese una campagna di odio e rabbia – prosegue la categoria della Cgil -. Il titolare del Viminale intende così restringere il campo di applicazione di una disposizione legislativa dello Stato, il Testo Unico sull’immigrazione del ‘98, richiamando le commissioni a non valutare soltanto i seri motivi previsti dalla norma a base del rilascio del permesso ma anche la condizione complessiva del richiedente riferibile alle condizioni di partenza di privazione o violazione dei diritti umani nel paese di origine. Nella sostanza nessuna singola circostanza potrà essere presupposto per la concessione del beneficio”.
“Le categorie maggiormente interessate da questo tipo di beneficio – aggiunge la nota – sono soprattutto donne in stato di gravidanza, malati e minori che hanno affrontato situazioni di gravissimo disagio di permanenza prolungata in Libia e di attraversamento del mare per giungere in Italia. A dispetto della ‘precisazione’ del ministro Salvini la circolare parla inesorabilmente chiaro. Quanto poi alle assunzioni e immissioni in servizio dei 250 funzionari, è un fatto positivo ma, allo stesso tempo, insufficiente a dare risposte più veloci alle 136 mila domande di protezione internazionale. Da tempo come Fp Cgil richiediamo di riorganizzare tutto il sistema relativo ai processi migratori: soccorso, accoglienza, integrazione e riconoscimento dello status di rifugiati. Per dare maggiore efficacia a questo processo servirebbe un piano straordinario di assunzioni nonché formazione per le lavoratrici e i lavoratori impegnati in queste funzioni, insieme al riconoscimento delle loro professionalità e allo stanziamento di risorse adeguate per garantire lo svolgimento delle attività”, conclude la Fp Cgil.