DPCM di riordino delle autorità di bacino del 13 giugno 2018
Il 13 giugno u.s. è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.135 del 13 giugno 2018, il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che avvia in concreto e con pieni poteri le nuove Autorità di bacino distrettuali alle quali è affidato il compito di elaborare il Piano di bacino distrettuale e i relativi stralci, tra cui il piano di gestione del bacino idrografico, il piano di gestione del rischio di alluvioni, nonché i connessi programmi di intervento.
Si tratta di un passaggio cruciale di un lungo percorso di riforma delle Autorità di bacino ex legge n. 183/89, avviato con il d.lgs. n. 152/2006, percorso reso più complesso sia dalla importanza primaria della materia della tutela delle acque e del territorio sia dalla trasversalità territoriale degli obbiettivi da raggiungere nel delicato contesto dei rapporti tra Stato e Regioni e dei poteri rispettivamente ad essi affidati dalla Costituzione.
Abbiamo seguito con il massimo interesse, e con proposte nel merito, questo lungo percorso che nell’ultimo anno ha visto la costituzione di un tavolo nazionale di confronto tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con le strutture nazionali di categorie di CGIL, CISL e UIL.
È possibile oggi affermare questo lavoro di confronto ha determinato concrete ricadute positive anche nei contenuti del citato Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
I lavori del tavolo nazionale di confronto dovranno proseguire nella fase di riempimento delle nuove dotazioni organiche, di applicazione del nuovo CCNL Funzioni Centrali, di assistenza del personale, a tempo indeterminato o precario, già operante, anche di provenienza Regionale, ora trasferito obbligatoriamente (o attraverso il diritto di opzione) nelle nuove strutture.
Adesso è anche il momento di attivare pienamente il contemporaneo impegno delle strutture sindacali territoriali alle quali è affidato il compito di seguire l’approfondimento territoriale e decentrato delle problematiche delle cinque Autorità di bacino distrettuali peninsulari, Alpi orientali, fiume PO, Appennino settentrionale, Appennino centrale, Appennino meridionale.
I prossimi incontri con il Ministero dell’Ambiente terranno conto anche delle indicazioni che potranno giungere dall’ARAN e dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dovranno supportare i territori nella gestione di un passaggio ordinato dal vecchio contratto al nuovo, nelle procedure di opzione del personale in possesso dei requisiti per il diritto di opzione al trasferimento delle Autorità e nelle procedure di ricostruzione della trattativa decentrata secondo le nuove regole.
Pubblichiamo il DPCM di attuazione delle nuove Autorità di bacino distrettuali.
FP CGIL
F. Oliverio – A. Purificato