BENVENUTO AL NUOVO MINISTRO
Vogliamo preliminarmente formulare i migliori auguri di buon lavoro al neo Ministro Bonisoli. Abbiamo ascoltato con attenzione il suo discorso programmatico e letto con altrettanta attenzione gli impegni programmatici contenuti nel cosiddetto contratto.
Ci è parso di cogliere diversità di accenti rispetto ai deludenti contenuti programmatici, anche se non riteniamo che questo possa tradursi in una discontinuità rispetto alla precedente gestione politica.
Ma gli impegni prefigurati in tema di occupazione e di riordino della macchina amministrativa per noi sono positivi e li verificheremo non appena si avvierà il confronto con la nuova Direzione politica, partendo, per quello che ci riguarda dall’insieme delle proposte che abbiamo avanzato nel programma elettorale per le RSU, ovvero la dimensione e la qualità dei processi occupazionali, a partire dal completo assorbimento delle graduatorie vigenti, la risposta alle sacche di precariato strutturale derivanti dai rapporti di lavoro flessibili, le opportunità di crescita professionale del personale interno ai ruoli del Ministero.
Resta invece tutto intero il giudizio negativo sulla riorganizzazione operata dal Ministro Franceschini e, di conseguenza, il giudizio negativo sull’impianto programmatico alla base del patto di governo che invece la legittima e ne sostanzia in termini di continuità la filosofia di fondo che purtroppo gravi danni sta determinando a tutti i settori che si occupano di tutela del patrimonio culturale.
Ma di questo naturalmente avremo modo e tempo di approfondire nell’ambito dei confronti che ci apprestiamo ad attivare, confidando naturalmente nella disponibilità al dialogo sociale ed al confronto negoziale.
L’AMMINISTRAZIONE? DORME IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI
come quasi sempre succede ad ogni cambio di governo la burocrazia si inabissa in attesa di comprendere le intenzioni del politico di turno e questo sta producendo un ingiustificabile stallo rispetto alla necessaria e urgente calendarizzazione di incontri sulle materie più volte elencate sia sul tavolo nazionale che nei nostri comunicati. Passaggi di area, progressioni 2018, FUA 2018, nuovo Contratto Integrativo sono tutti temi che, insieme ad altri, compongono la somma degli impegni da affrontare senza perdere ulteriore tempo, dopo quello che ci è stato fatto perdere inseguendo la chimera del conto terzi. E noi non siamo disposti ad attendere oltre: solleciteremo una ultima volta all’inizio della prossima settimana, in assenza di risposte per noi viene il tempo della mobilitazione e della protesta, che in questo caso sarà diretta solo contro la gestione amministrativa, considerato che in questo caso non possiamo imputare nulla a quella politica. Pertanto invitiamo la controparte amministrativa a riemergere e ad avviare immediatamente il confronto, altrimenti li costringeremo con la proclamazione dello stato di agitazione e delle iniziative conseguenti.
COLLABORATORI DI TUTTO IL MIBACT UNITEVI!
Abbiamo ricevuto, e vi giriamo per opportuna conoscenza, copia di una lettera inviata al Ministro a firma dei Precari Uniti del MIBACT, che evidenzia una problematica sino ad oggi compressa e a volte disconosciuta. Che riguarda la presenza nei nostri cicli lavorativi di un numero indefinito di collaborazioni ad alta qualificazione professionale, senza alcuna tutela e senza alcuna certezza di continuità dei propri apporti lavorativi. Riteniamo del tutto positivo lo sforzo, in parte generato dalle opportunità ma anche dei rischi che la legge Madia offre rispetto alla prospettiva di stabilizzazione occupazionale di questi lavoratori, di far emergere una realtà spesso rinchiusa ed isolata nei confini del rapporto individuale e del ricatto occupazionale.
Noi invece riteniamo che sia venuto il tempo delle rivendicazioni collettive e per questo salutiamo con favore ogni tentativo di dare una dimensione plurale a questo fenomeno e per questo il nostro invito è quello di uscire dall’ombra e rivendicare i propri diritti. Su questo non mancherà certo il nostro apporto: stiamo verificando la possibilità di produrre iniziative specifiche, per fare questo serve la partecipazione attiva e visibile dei lavoratori.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale