All’indomani della firma dell’accordo sul regolamento dei trasferimenti, che fissa i criteri e le procedure da seguire nei trasferimenti a domanda del personale del CFS e che finalmente doveva mettere fine ad una pratica iniqua, ingiusta, offensiva e che ha determinato negli anni precedenti un forte nocumento non solo ai diritti acquisiti da tanti lavoratori ma anche allo stesso equilibrio territoriale e, in definitiva, alla stessa efficienza del Corpo forestale, l’accordo è stato palesemente violato in spregio proprio al sistema di regole che si voleva finalmente impostare.
Infatti sono stati firmati circa 10 (o forse più) trasferimenti di appartenenti all’ultimo corso agenti, per i quali non solo non si tiene conto del regolamento appena approvato, ma si compie un’autentica prepotenza nei confronti di tutti coloro che avevano acquisito titoli negli anni precedenti e un atto di favoritismo palese e incomprensibile agli occhi di chi finalmente credeva che qualcosa potesse davvero cambiare nella nostra Amministrazione. Oltretutto con tali trasferimenti sono stati occupati posti cui altri aspiravano ormai da anni. E, ancora, non è stato invece terminato tutto il processo, sul quale si erano impegnati Ministro e Capo del Corpo, relativo ai trasferimenti di tutti quelli del corso 2001 e precedenti, che ormai stava giungendo a conclusione.
Quindi, ciò che avevamo già fermamente denunciato all’indomani delle assegnazioni dei 500 allievi, seguita a verificarsi; le intrusioni della politica (tutta la politica), a cui probabilmente sono addebitabili tali trasferimenti, continuano a determinare effetti molesti nell’efficienza della macchina amministrativa, nel morale dei lavoratori, nella percezione da parte di essi di un sistema ingiusto e immodificabile e nella spinta ad adeguarsi a questo sistema perverso.
E’ tutto questo che determina il senso dell’antipolitica sempre più presente nella società e che può avere pesanti conseguenze in democrazia: altro non si tratta che di disincanto rispetto alla possibilità di comportamenti equi e dettati da regole trasparenti.
Avevamo esplicitato la nostra gratitudine al Ministro per averci sostenuto nella richiesta dei tavoli tecnici per giungere ad un regolamento sulla materia, perché si stava determinando finalmente una svolta; ma non si possono a questo punto scaricare le responsabilità di quanto sta avvenendo solo sulle massime dirigenze amministrative del Corpo; è ormai evidente, invece, come la Direzione politica del nostro Dicastero sia o assente, o, cosa forse più probabile, parte attiva, se non prioritaria, in queste scelte.
QUESTO SINDACATO SI VEDE PERTANTO COSTRETTO A METTERE IN CAMPO OGNI AZIONE CONSENTITA PER DENUNCIARE QUANTO STA AVVENENDO, RICORRENDO, OVE POSSIBILE, AD AZIONI LEGALI GIA’ PREANNUNCIATE NELLA NOSTRA PRECEDENTE DIFFIDA IN MERITO ALLE VIOLAZIONI CONTRATTUALI OPERATE NEI TRASFERIMENTI A DOMANDA E AD INCORAGGIARE I RICORSI DI CHIUNQUE ABBIA SUBITO LESIONI O SCAVALCAMENTI IN QUESTA VICENDA.
Invitiamo tutte le nostre strutture periferiche ad attrezzarsi in questa battaglia per la giustizia e la trasparenza e di raccogliere le denunce di quanti vogliano far valere diritti o precedenze acquisite.
Roma, 18 dicembre 2007
Stefano Citarelli – Coordinatore Nazionale FP CGIL CFS