ANCHE SUL PROGETTO E.CO. SI CAMBIA DIREZIONE!
L’8 maggio si è tenuto un incontro sul progetto “E.CO.”
L’amministrazione ci ha informato che già 1 milione di posizioni è stato già sistemato, si sono tenuti
i primi incontri coi Ministeri della Pubblica istruzione e della Giustzia e sono pronte le bozze di
convenzione con quest due Ministeri. La scansione dei fascicoli sarà affidata a “Postel”,
estendendo l’appalto già in essere con la società.
A seguito dell’interpello avviato qualche mese fa, sono arrivate circa 50 domande dai territori, che
l’Istituto ha intenzione di portare a Roma. In risposta alle richieste di considerare anche le ricadute
che questo spostamento di personale avrà sulle sedi del territorio, l’Amministrazione ci ha
garantito che se ne terrà conto una volta entrato in servizio il personale all’esito dei concorsi in
essere.
Nella lavorazione delle pratiche, sarà data precedenza ai lavoratori dell’Istituto, partendo da
quelli più vicini alla pensione.
Entro la fine dell’anno dovrebbe, poi, partire la campagna informatva per la verifica delle posizioni
assicuratve.
La vera novità sta nel fatto che l’Inps ha radicalmente mutato la propria opinione in merito
all’assunzione di lavoratori somministrati a tempo determinato.
Difatti, Inps preferisce impiegare i milioni di euro stanziati per bandire una gara di appalto
europea e usarli per l’assunzione a tempo indeterminato di centinaia di lavoratori, esattamente
come noi della CGIL avevamo chiesto.
In particolare, si avvarranno del concorso appena bandito per 967 consulenti della protezione
sociale per fare una ampia graduatoria di idonei (circa 3.000 persone, ci è stato comunicato), da
cui attingeranno un po’ alla volta nel triennio 2018-2020, considerato che Inps ha avuto
un’ulteriore autorizzazione ad assumere altri 455 lavoratori in area C, oltre a quelli annualmente
previsti dal parziale sblocco del turn-over.
Come Cgil avevamo contestato la scelta di usare milioni di euro per assumere lavoratori interinali,
per un’interpretazione scorretta delle norme del CCNL, perché si sarebbe creata una sacca di
precariato e si sarebbero sprecate ingent risorse per lavoratori che dopo tre anni sarebbero stati
mandati via.
Per questa ragione, apprezziamo molto che anche in questo caso – come per il nuovo profilo
professionale – l’Istituto abbia smesso di inseguire strade fantasiose dagli esiti incerti e abbia
finalmente scelto strade lineari, che permetteranno di avere quelle energie fresche di cui c’è tanto
bisogno.
Ci sembra la dimostrazione che il dialogo fra le parti funziona, se lo si vuole.
Per questo, chiediamo all’Istituto di cambiare direzione anche su altri argomenti, dando
attuazione alle norme del nuovo CCNL, convocando al più presto l’organismo paritetico per
l’innovazione e riaprendo subito il confronto sulle posizioni organizzative, per superare l’atto
unilaterale dello scorso anno.
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INPS
Matteo Ariano