Al Ministro della Economia e delle
Finanze
Pier Carlo Padoan
Alla Ministra della Pubblica
Amministrazione ed Innovazione
Marianna Madia
Alla Ministra della Salute
Beatrice Lorenzin
Al Presidente dell’INPS
Tito Boeri
All’Amministratore dell’Ente L.C.A. Cri
Patrizia Ravaioli
Lo scorso 19 febbraio il Direttore Generale dell’Inps comunicava all’Amministratore
dell’Ente L.C.A. Cri la necessità di versare entro 90 gg l’accantonamento delle somme del tfr
relative a 2300 lavoratori transitati in altre amministrazioni a seguito della procedura di mobilità.
Si tratta di una somma consistente, pari a 116 milioni circa che, a detta del Direttore
Generale dell’INPS non può essere accettata sotto forma di patrimonio immobiliare, come invece
prospettato dall’Ente in liquidazione.
Riteniamo gravemente preoccupante la frase che conclude la nota in cui il Direttore
Generale dell’Inps minaccia che, al momento della cessazione, ai transitati dalla Croce Rossa
verrebbe corrisposto solo il tfr relativo al periodo in cui risultano iscritti alla cassa dell’inps, ovvero il
tfr maturato dopo il passaggio alle altre amministrazioni.
Abbiamo appreso, a seguito di una interlocuzione avvenuta con i vertici dell’Ente L.C.A. Cri,
che la situazione non è ancora risolta e sono in corso interlocuzioni con i Ministeri in indirizzo.
Rammentiamo alle SS.VV che la procedura di mobilità ha già creato gravissimi danni ai
lavoratori sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista professionale e che è inaccettabile
che possa, anche solamente a livello teorico, essere messo in discussione il loro diritto ad avere
un TFR proporzionato agli anni di servizio prestati nella P.A.
Per questi motivi chiediamo a codeste Amministrazioni di fornire immediate rassicurazioni
sulla questione che diano certezze ai lavoratori sulla futura corresponsione del tfr.
In assenza di un adeguato riscontro la scrivente O.S. si riserva ogni azione a tutela dei
propri rappresentati.
Roma 21 marzo 2018
Il Segretario Nazionale FPCGIL
Salvatore Chiaramonte